LA
PAZZIA IN MARGARET
ATWOOD
Egidio Marchese
In The edible
woman / La donna da mangiare (1969)
così come in Oryx and Crake (2003), il primo e l'ultimo (undicesimo)
romanzo di Margaret Atwood
(1939-), la pazzia è una forma moderna di alienazione
mentale: è la pazzia della vita nella nostra società sempre più
artificiale, falsa e alienante, oltrecché oppressiva
e violenta. La pazzia di un mondo, come si dice oggi, virtuale.
In The edible
woman la protagonista Marian sviluppa una
strana pazzia: non sopporta più di mangiare. La madre dice che sarà uno stato
di sovraeccitazione, lei stessa pensa che sia una
questione etica rifiutare di mangiare esseri già viventi o ancora viventi. Così
rifiuta prima la carne, e poi anche le uova (il tuorlo giallo le sembra un
occhio che la guardi) e infine anche dei vegetali come la carota che, mentre la
pela, le sembra ancora viva. Ma la spiegazione più vera di
questa pazzia le viene data dal suo amico Duncan, che
vive pure lui in uno stato di alienazione: "Oh," disse Duncan "tu sei probabilmente rappresentativa della
gioventù moderna, che si ribella contro il sistema..."
Apparentemente, alla superficie, tutto
appare normale e quasi felice. Marian è una giovane
intelligente, laureata, simpatica e... normale. Conduce una vita regolare, ha
un fidanzato, Peter, equilibrato fin troppo, un
giovane avvocato conservatore, coi piedi per terra,
pragmatico, con buone prospettive di successo. Non è inibita e ha liberi rapporti
sessuali. Ha un lavoro un po' banale, ma senza problemi. Ha un'amica pure lei
indipendente e femminista, con cui vive nello stesso appartamento. Ma... le dice ancora Duncan:
"Non posso concentrarmi sulla superficie. Fin quando pensi solo alla superficie,
tutto appare regolare, abbastanza reale; ma appena cominci a pensare a cosa c'
è sotto..."
Quello che c'è sotto, a cui si ribella Marian, è un sistema sociale di pazzia e violenza. In primo
luogo, c'è la manipolazione dell'opinione pubblica, l'arte e la scienza
dell'imbonimento. Non a caso Marian lavora nella
ditta "Indagini di mercato Seymour", dove
si fanno ridicoli e pericolosi studi sull'opinione pubblica. C'è una sottile e
subdola violenza esercitata sul consumatore. Nel supermercato è diffusa una
gaia musica che induce a uno stato di euphoric trance, che spinge alla gioia
del comprare. Per difendersi da quella violenza, Marian
va al supermercato con una lista della spesa a cui attenersi, ma vincono
sempre loro. Lo stesso Peter la mette in crisi,
quando rivela la sua violenza: colleziona armi per hobby; al ristorante lo
osserva mangiare la bistecca quasi con violenza, carne e sangue, carne
sanguinolenta. È un conservatore che auspica maniere forti contro i giovani
delinquenti, una educazione severa; mentre Marian suggerisce che occorre più comprensione e vede i
giovani come vittime della società. Lei stessa si sente vittima di una
complicata allucinazione. Come vittima della società è visto
anche un maniaco sessuale (Underwear Man) che si espone in pubblico,
allucinato dalla pubblicità sessuale di indumenti intimi negli autobus.
La violenza nella società è mascherata sotto
una civile superficie di innocenza, come nella
pubblicità di una birra, dove un cacciatore posa sopra la sua preda uccisa, in un'atmosfera
di serenità e contentezza. A Marian viene in mente il
diagramma del suo libro di cucina, di una mucca con tratteggiate sopra le varie
parti del corpo destinate alla cucina. Anche qui negli occhi dell'animale
appare una espressione di serenità e contentezza.
La pazzia della società porta alla
disumanizzazione, alla riduzione dell'uomo a oggetto o
merce e ad una realtà artificiale e artefatta. Così, quando Marian
va dal parrucchiere, viene fuori snaturata:
"hanno conciato la sua testa come una torta"; quando poi è vestita a
nuovo e viene truccata per un party, Peter la trova assolutamente
meravigliosa, a Duncan sembra una mascherata,
lei si trova irreale, come un oggetto "di soffice gomma
rosa-bianca o di plastica, senza ossa e flessibile"... Gli uomini sono
assimilati agli oggetti su cui lavorano: "ispettori di spazzolini da denti
elettrici" ecc. Le tre vergini dell'ufficio di Marian
sono "bionde artificiali", mentre la contabile ha "i capelli del
colore del vassoio di metallo del frigorifero." Si creano prodotti
alimentari artificiali, come il succo di pomodoro istantaneo: si mescola... ed
è fatto!
Marian alla fine guarisce della sua pazzia (e
torna a mangiare la bistecca), dopo che lascia Peter,
da cui si sentiva dominata, posseduta e quasi come mangiata. Duncan dice che Peter stava per distruggere Marian;
ma aggiunge che forse era lei che stava per distruggere lui; o che egli stesso
poteva distruggere lei. Nella stessa mente alienata di Duncan tutto appare vacuo e irreale. Dopo essere stato a
letto con lei, se ne distacca dicendo: "Ho avuto abbastanza realtà". Si
rifugia entro un mondo di fantasie; ma queste, aggiunge, sono sue, se le
sceglie lui. Porta Marian a
un suo posto segreto all'aperto, attraverso scarpate coperte di neve, fino al
ciglio di un vasto burrone: qui si arresta incantato: la neve bianca e leggera
rende tutto irreale, in un tempo zero, al limite del nulla. Nella percezione
finale di Duncan sembra che tutto (realtà e sogni)
resti avvolto nel grande pazzesco mistero dell'universo.
In Oryx
and Crake la pazzia è quella di un
mondo ricreato dalla mente intelligentissima ma aberrante del personaggio Crake. Il sogno era di ricreare un mondo migliore di questo
(che secondo il filosofo Leibniz sarebbe già il
migliore dei mondi possibili), ma l'impresa fallisce
tragicamente. La storia inizia dalla fine, quando Jimmy,
ormai il solo essere umano rimasto sulla terra, erra in cerca di cibo, tra
macerie di edifici distrutti e animali famelici, fra
cui quelli creati in laboratorio, i pigoons
(programmati a sviluppare organi destinati ai trapianti) o i terribili wolvogs, in apparenza mansueti, ma ferocissimi. Insieme a Jimmy, l'antico compagno di scuola di Crake
e suo collaboratore, sono sopravvissute finora anche le creature di Crake. Esse (con gli occhi solo sempre verdi, e anche un
poco fluorescenti nel buio) non hanno turbamenti, emozioni, ansietà come gli
esseri umani, vivono solo di certezze in un ingenuo stupore, sono
state programmate così, attraverso le opportune manipolazioni genetiche. Sono
ingenue vittime tristemente affabili. Nel cuore di Jimmy
resta il rimpianto del passato, il ricordo di Oryx, la nostalgia dolorosa e struggente di questo suo
amore perduto: "Ah, Oryx!..."
Il "Progetto Paradiso" e
altre ricerche (come il Programma Immortalità) miravano a eliminare i problemi e i mali del mondo. Le creature di Crake erano perfette, senza vestiti e senza pudore
o vergogna, con un termostato genetico che assicurava la giusta temperatura. Nel
cervello era stato localizzato Dio in un cluster
of neurons (un mucchio di neuroni), un difficile
problema da emendare, tuttavia risolto. Anche la sessualità ,
causa di tanti affanni, era stata rivista e corretta. Ora le creature di Crake erano programmate ad accoppiarsi ogni tre anni. Le
parti erotiche delle donne si coloravano di blu e attiravano i maschi, quattro
per ogni donna, e la funzione che portava alla procreazione durava alcune ore. In
tal modo, si eliminavano tutti i problemi della sessualità nella società, come
la prostituzione, la pedofilia, gli stupri, ecc.
Questa visione avveniristica del mondo di Margaret Atwood (come in Orwell) è tutt'altro che astrusa, anzi è terribilmente
realistica, possibile e quasi imminente. La scrittrice osserva aspetti sociali
attuali e li sviluppa fino all'estremo delle loro possibilità. Così, in questo
romanzo si intravedono questioni attualissime e
allarmanti: come la clonazione, la creazioni di cellule embrionali staminali,
prodotti alimentari geneticamente modificati, ecc. Anche riguardo al suo primo romanzo
The edible woman scritto trentacinque
anni fa, tante prospettive osservate allora sono ancora presenti nella società
di oggi, anzi ancor più sviluppate e drammatiche: come la manipolazione
dell'opinione pubblica (oggi è più tracotante la propaganda di libertà e
democrazia, una mascherata e un pretesto per la guerra). Si sviluppa pure la
coscienza dei cittadini di essere vittime: la stessa
coscienza -come quella della protagonista vittima e ribelle del romanzo - che
portò alla ribellione di Seattle del 1999 alla conferenza della WTO (World Trade Organization) contro le
forze multinazionali, che oggi pretendono di essere i padroni del mondo.
Conclusione
Nella letteratura canadese c'è abbastanza
pazzia, per fortuna. Citiamo il racconto di Alice Munro The bear came over the
mountain / L'orso attraversò la montagna, dove la
protagonista Fiona viene ricoverata in un
manicomio e al marito, che non riconosce più, chiede di aiutarla a stare
insieme a un altro paziente. Citiamo pure il romanzo The rebel angels / Gli angeli ribelli di Robertson Davies, dove il Prof. Froats fa pazzesche ricerche nelle feci umane, mentre tra
altri professori scoppiano rivalità. odii
e voglie omicide, perfino con il ricorso al malocchio. Tra Margaret Atwood e questi altri
scrittori canadesi citati, la pazzia differisce in questo: mentre in Robertson Davies e Alice Munro la pazzia è quella individuale
di alcuni personaggi; in Margaret
Atwood la pazzia è quella vista nella stessa società,
c'è nella scrittrice una particolare, critica coscienza etica sociale.
Bibliografia
Margaret
Atwood
-
The Edible woman, McClealland and Stewart-Bantam
Limited Toronto, 1969 / Ed. it. La donna
da mangiare, Guanda, 2003.
- Oryx and Crake, Random House of Canada Limited, 2004.
Alice
Munro
-
The bear came over the mountain, in Hateship,
Friendship, Courtship, loveship, Marriage, McClealland and Stewart Ltd.,
Robertson Davies
- The rebel
angels (1981), Penguin Books, 1997 / Ed. It. Gli angeli ribelli, Guanda,1993.
LETTERATURA
CANADESE E ALTRE CULTURE