Commiato di Egidio Marchese
(English version follows below)
C |
esso la mia collaborazione a Bibliosofia, iniziata nel gennaio del 2005 come curatore della sezione “Letteratura canadese e altre culture,” per ragioni strettamente personali: il bisogno di dedicarmi maggiormente alla famiglia e particolarmente a mia moglie Irene.
Quando nel 2005 ricevetti l’invito del Prof. Fabio Brotto di Treviso a collaborare con la rivista da lui fondata e diretta, mi sono sentito onorato. Bibliosofia nacque principalmente con lo scopo di diffondere la teoria antropologica mimetica di René Girard e in particolare quella generativa di Eric Gans, e nell’arco di diversi anni ha guadagnato molta stima. Agli studi teoretici di vari studiosi soprattutto nordamericani, si accompagnano gli interventi di Fabio Brotto a livello teoretico e di varia critica applicata. Ricordiamo la sua discussione con Gans su un passo dantesco (“A Brotto-Gans Exchange,” in “Generativa,” n.3) e numerose applicazioni critiche letterarie, con conferenze (“Il sacro, la violenza e la letteratura,” in “Lecturae,” n.11) e articoli generali come “Una prospettiva antropologica per la letteratura” (n. 10) o articoli specifici su Ignazio Silone (“Sul segreto di Luca,” n.1”), Mario Luzi: (“Poeta della trascendenza,” n.2), “Simone Weil (“Novecento senza radici,” n.3), Italo Svevo (“Anti-pathos - Appunti per un'analisi mimetologica (e originaria) della Coscienza di Zeno,” n.5) e altri.
Oltre alla teoria e critica antropologica di “Generativa” e “Lecturae” in Bibliosofia, Fabio Brotto cura la sezione di critica letteraria: “Due libri, una pagina” (“letture, riletture, citazioni e piccole epitome”), la concisa recensione di due libri che appare online circa ogni mese: una impegnata presenza e presa di coscienza delle varie novità letterarie e lo spirito dei nostri tempi. Ai giudizi fulminanti di queste recensioni si accompagnano gli scritti critici dell’altra sezione di Bibliosofia curata da Brotto: “Scuola e non scuola.” Appare qui tutta la passione dell’educatore, la difesa dei valori della scuola e l’amarezza e furia contro i suoi detrattori. Nella sua scrittura di cultura umanistica si riscoprono parole che oggi sembrano cadute in disuso, parole come magnanimità o nobiltà d’animo, fierezza e virtù. I suoi scritti o Croniche sul tema dell’educazione e della scuola si susseguono, a partire dallo scritto “Sull’avvenire delle nostre scuole” del 2001, all’ultima quarantacinquesima Cronica del 2006, che contiene una delle sue frequenti conversazioni registrate con l’amico professore Alberto Astolfi.
Infine, si trova in Bibliosofia una sezione di scrittura creativa di Fabio Brotto: “Divenire nulla,” una visione nichilistica di un mondo arbitrario e caotico, dove si cerca tuttavia una “guida [...] al nostro destino.” La scrittura di Fabio Brotto, sia essa critica o narrativa, è sempre una fonte d’ispirazione.
A partire dall’agosto 2005 ha iniziato a collaborare con Bibbliografia Elisabetta Liguori, un’affascinante e seducente scrittrice la cui prosa - com’ebbi a dire - traspira femminilità da ogni rigo della pagina. La sezione da lei istituita in Bibliosofia è: “Chiedi alla pagina.”
La sezione “Letteratura canadese e altre culture,” da me istituita in Bibliosofia all’inizio della mia collaborazione, è nata da un paradosso. Avevo una scarsa conoscenza della letteratura canadese e perciò, trattando di letteratura canadese, mi proponevo di studiarla scrivendone. Non volevo fare lezioni ex cattedra, ma un viaggio di ricerca insieme ai lettori. Era anche un tributo alla cultura di questo paese che amo, divenuto la mia nuova patria. Il multiculturalismo canadese è affascinante, una scoperta e arricchimento della nostra stessa identità.
Via via che ho trattato di letteratura canadese in Bibliosofia ho sviluppato diverse fasi.
Prima ho cominciato a presentare alcuni importanti autori canadesi come Robertson Davies, Margaret Atwood, Alice Munro. Ma presto, attratto dalle diverse voci del multiculturalismo, ho presentato vari scrittori di diverse comunità etniche: quella italiana di Nino Ricci, quella cinese di Vancouver di Wayson Choy, quella degli immigrati di colore di Austin Clark, quella degli aborigeni indiani di Howard O'Hagan e Leonard Cohen, quella dei tanti immigrati di Michael Ondaatje, ecc. Oltre ai confini canadesi ho trattato anche di altre culture pure presenti in Canada, come quella indiana di Rohinton Mistry (residente a Toronto), di Anita Desai, di Salman Rushdie e quella magistrale, anche sulla tematica dell’immigrazione e dell’identità, di V. S. Naipaul.
La letteratura italocanadese ha polarizzato presto la mia attenzione. Come membro dell’Associazione degli Scrittori Italo-Canadesi, sono stato a contatto con molti autori di Montreal, Ottawa, Toronto, Sarnia, Windsor, Edmonton, Calgary e Vancouver. Lo schema della mia presentazione degli autori era di preferenza una nota bio-bibliografica, un’intervista, alcuni estratti delle opere e un commento o saggio critico. Così è stato nella presentazione di Antonio D’Alfonso, Caterina Edward, Frank Paci, Nino Famà, Marisa De Franceschi, Elettra Bedon, ecc.
Una fase innovativa è stata la presentazione degli autori sia in italiano che in inglese.
Una nuova fase innovativa è stata la presentazione della scrittura creativa di vari autori. Il materiale di Bibliosofia veniva distinto nella pagina-indice sotto i due titoli di scrittura creativa (di colore rosso) e saggistica (di colore blu). L’idea ha incontrato il favore dei lettori e di molti scrittori. Ho ricevuto vari contributi di lavori anche inediti di famosi autori.
Bibliosofia si è andata diffondendo rapidamente in Italia e in Canada. Diversi articoli, interviste, racconti, e altra scrittura creativa di letteratura canadese sono stati ripresi e inseriti in altri siti, come il prestigioso sito di vasta diffusione Pari Opportunità http://www.pariopportunita.it/, precisamente nella sezione diretta da Wanda Montanelli http://www.pariopportunita.antoniodipietro.it/CdD/. Lì, sotto alla rubrica “Di tutto un po’...” o “Il mondo delle donne,” sono apparsi e continuano ad apparire numerosi titoli di Bibliosofia / Letteratura Canadese, alcuni di Egidio Marchese, Licia Canton, Delia De Santis, Marisa De Franceschi, Caterina Edwards, Anna Foschi Ciampolini, Antonio D’Alfonso, Paola Bernardini (intervista a Emanuele Crialese), Anna Carlevaris, Elettra Bedon, Gianna Patriarca, ecc. Altri titoli, come la mia intervista a Licia Canton su Antonio D’Alfonso, sono stati ripresi e pubblicati in altri siti come l’Aise, Agenzia Internazionale Stampa Estero (http://www.aise.it/) o in giornali come Il Postino di Ottawa o il Cittadino Canadese di Montreal o riviste come Italian Canadiana di Toronto.
Dopo più di due anni e un puntuale aggiornamento al primo di ogni mese, per un totale a tutt’oggi di oltre cento titoli, posso dire di avere conosciuto meglio la letteratura canadese e la mia stessa identità. Forse alcuni lettori potranno dire lo stesso. Ho ricevuto diversi complimenti, per lo più esagerati e imbarazzanti, ma quello più sincero e gradito è stato forse il disappunto della professoressa Louise Rosier della University of Arkansas che, per non avere io potuto mettere in Bibliosofia un suo lavoro, mi ha scritto: “Mi dispiace moltissimo!” Spero che questo lavoro possa apparire su Bibliosofia prossimamente.
Cesso quando gli scrittori italocanadesi sono in crescita e meritano sempre più attenzione. Ma altri continueranno a occuparsi di loro in questo sito. Il mio auspicio è che il Prof. Salvatore Bancheri dell’Università di Toronto possa sostituirmi alla direzione della sezione di letteratura canadese di Bibliosofia. Ha già molta esperienza e competenza in questo campo, in particolare come direttore della rivista Italian Canadiana del Centro Iacobucci dell’Università di Toronto. Lo ringrazio anche dei consigli e sostegno che mi ha prestato varie volte in passato. Ringrazio i collaboratori e i lettori che mi hanno aiutato e seguito nel mio lavoro. Uno speciale ringraziamento va a Licia Canton, che, con tanti suoi contributi di articoli, interviste e di scrittura creativa, è una importante parte di Bibliosofia di grande rilievo. Infine, ringrazio particolarmente Fabio Brotto, che stimo molto per la sua vasta cultura ed eccezionale personalità.
Egidio Marchese.
1 aprile 2007
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(English Version)
Egidio Marchese’s Farewell
I |
am ending my collaboration with Bibliosofia – begun in
January, 2005, as editor of “Canadian
Literature and Other Cultures” – strictly for personal reasons: the need to
dedicate myself more to my family and especially to my wife, Irene.
When, in 2005, Prof. Fabio Brotto from
Besides the anthropological theory and criticism of “Generativa” and “Lecturae” in Bibliosofia, Fabio
Brotto edits the section of literary criticism “Due libri, una pagina,” Two
books, one page (“letture, riletture, citazioni e piccole epitome” / readings,
re-readings, quotations and small epitomes.”) This concise review, of two
books, appears online approximately every month. It is a committed presence and
awareness of the spirit of our times in literature. His incisive judgements are
also present in the other section he edits, “Scuola e non scuola,” School and
not school. Here we find all the passion of the educator, along with the
defense of school’s values and the bitterness and rage against those who
disparage them. In his humanistic culture, we discover words that seem to have
fallen into disuse, such as magnanimity or
noble-mindedness, pride and virtue. His writings (Croniche) on school and
education follow one another, from the first “Sull’avvenire delle nostre
scuole,” On the Future of Our Schools” of 2001, to the last Cronica
XLVIII of 2006, that includes one of his frequent conversations with Prof.
Alberto Astolfi. Finally, we find in
Bibliosofia a section of Fabio Brotto’s creative writing, “Divenire nulla,”
Becoming Nothing, a nihilistic view of an arbitrary and chaotic world, where
nevertheless a small “guida [...] al nostro destino,” a guide […] to our
destiny, is sought. Brotto’s writings, whether critical or fictional, are
always a source of inspiration.
Starting in August, 2005, Elisabetta Liguori
began her collaboration with Bibliosofia. She is an enchanting and seductive
writer, whose prose – as I once said – transpires femininity from every line of
the page. The section she established in Bibliosofia is called “Chiedi alla
pagina,” Ask the page.
The section
“Letteratura canadese e altre culture,” Canadian Literature and Other Cultures,
that I established at the beginning of my collaboration, was born out of a
paradox. I had a limited knowledge of Canadian literature and therefore, in
dealing with Canadian literature, I intended to study it by writing about it. I
didn’t want to lecture ex cathedra, but make an exploratory journey with
my readers. It was also a tribute to the culture of this country that I love,
which has become my new home. Canadian multiculturalism is fascinating, a
discovery and enrichment of our own identity.
As I dealt with
Canadian literature in Biblisofia, I developed several phases.
At first I began
featuring some important Canadian writers, such as Robertson Davies, Margaret
Atwood and Alice Munro. But soon I was attracted to different multicultural
voices and I featured various writers of different ethnic communities: the
Italian one by Nino Ricci, the Chinese of Vancouver by Wayson Choy, that of
black immigrants by Austin Clarke, the one of the Canadian aborigines by Howard
O'Hagan and Leonard Cohen, and that of many immigrants by Michael Ondaatje, etc.
Beyond the Canadian borders I dealt with other cultures also present in
Italian Canadian
literature soon polarized my attention. As a member of Italian Canadian
Writers’ Association, I have been in touch with many authors in
An innovative phase
in my work was the presentation of the authors in both Italian and English.
Another
novel aspect has been the featuring of creative writing. The content, on
Bibliosofia’s index page, was divided between creative writing (in red) and
essays (in blue). Our readers and writers welcomed this innovation. I soon
began to receive and post in Bibliosofia new, even unpublished contributions.
Bibliosofia has
been expanding slowly but surely in
After more than two
years of regular contributions on the first day of every month, for a total of
over one hundred titles up to now, I can say that I have a much better
knowledge of Canadian literature and of my own identity. Perhaps other readers
may say the same. I have received various complements, mostly exaggerated and
embarrassing, but the most sincere and agreeable one was perhaps the disappointment
of Prof. Louise Rosier of the University of Arkansas who, since I couldn’t post
one of her works in Bibliosofia, wrote me: “Mi dispiace moltissimo,” I am very
disappointed. - I hope that her work will appear in Bibliosofia in the near
future.
I am ending my
collaboration at a time when Italian Canadian writers are flourishing and
deserve more attention. But others will continue to attend to them on this
website. My wish is that Prof. Salvatore Bancheri of the University of Toronto
would take my place as editor of Bibliosofia’s “Canadian Literature.” He has
great experience and competence, particularly as editor of the Italian
Canadiana publication of the Iacobucci Centre at the University of Toronto.
I thank him also for the advice and help he has given me on various occasions.
I thank the contributors and the readers who have helped and followed me in my
activity. A special thanks goes to Licia Canton, who with her many literary
contributions – articles, interviews and creative writings – is an important,
outstanding part of Bibliosofia. Finally, I thank particularly Fabio Brotto
whom I hold in high esteem for his great culture and
extraordinary personality.
Egidio Marchese
April 1, 2007
Non posso che esprimere gratitudine a Egidio Marchese per la sua amicizia e la preziosissima collaborazione. Triste per il commiato, spero in un ritorno.
F.B.
LETTERATURA CANADESE E ALTRE
CULTURE