Fast Forward and Other Stories,
Nuova raccolta di racconti di
Delia De Santis
Di Anna Foschi Ciampolini
Delia De Santis scrive storie
della quotidianità,
storie di persone comuni, in cui chiunque può almeno
in parte identificarsi. Ne scrive con parsimonia
di stile e di intreccio, con un minimalismo che però rivela
la sua profonda padronanza dei meccanismi di scrittura
e che, rifuggendo dai facili effetti,
permette al lettore di cogliere atmosfere,
sentimenti, sfumature di inquietudini o di emozioni tanto
piú indelebili quanto meno vengono
solo tratteggiate nei dettagli. È nella maestria con cui De Santis sa evocare,
suggerire, accennare, che i suoi
personaggi acquistano vita
e dimensione, le sue storie
si dipanano con un tocco di mistero,
come una strada da percorrere intuitivamente da parte
I personaggi di questi
racconti spesso sono animati da una commovente fiducia nel futuro,
da una speranza che è sopravvissuta alle prove e gli scontri riservati loro dall’esistenza. La solitudine, una delle costanti nei racconti di
De Santis, si apre anche alla
possibilità di cambiamenti, come per Marco, il protagonista
di “The Last Frozen Dinner”, colto
nelle ultime svolte del racconto, nell’atto così semplice, così banale, di accettare
un invito per il caffè a
casa della vedova Angelucci, che lui da qualche tempo considera come possibile compagna: “A big grin
cracking open the frozen skin of his cheeks, Marco sets his shovel against the
corner of her house and follows her inside.” Ben lontana
dall’usare clichés, De Santis
sa anche
creare e far salire una tensione minacciosa
e quasi sinistra in molte
sue storie. In “Before the Roses Fade” una giovane coppia
lentamente discende in una spirale di terrore
e distruzione quando un uomo potente
e temuto mette gli occhi sulla
giovane moglie; in “The
Blue House” un’ombra inquietante
si stende su un casuale incontro
fra un uomo e un bambino.
La protagonista di “No Man
of Music” una anziana emigrata italiana che si esprime
in un inglese smozzicato, vive una vicenda terribile per i maltrattamenti che le sono inflitti
dal figlio e il suo terrore, il suo isolamento sono palpabili, strazianti. La condizione delle donne emigrate, il conflitto di culture esplode anche in “Cinzia”
dove una giovane sposa venuta dall’Italia
stenta ad adattarsi alla famiglia tradizionale
del marito, che non approva certi suoi
atteggiamenti troppo indipendenti. Accusata di aver commesso adulterio e perciò respinta da tutti, cerca invano
di difendersi. La sua giovane cognata
le getta allora in faccia parole ostili: “Why did you come to
De Santis ambienta
i racconti sullo sfondo delle
comunità italiane
* * *
* * * *
Fast Forward and Other Stories,
A Collection by Delia De Santis
By Anna Foschi
Ciampolini
Delia De Santis writes stories
about everyday events in ordinary peoples’ lives, events that everyone can
identify with. Her style is restrained and her story plot is simple and linear
but its minimalism reveals a discerning ability in her writing skills. She
doesn’t employ trite, commonplace effects and allows the reader to capture
atmosphere, sentiments, and shadings of anxiety and emotions by outlining and
disclosing only very few details. It is in the mastery with which De Santis evokes, suggests, and hints that her characters
acquire life and dimension; her stories unwind with a touch of mystery, like a
road that is best traveled intuitively by the reader himself or herself. This
collection, Fast Forward and Other
Stories, was recently published by Longbridge
Books of Montreal. The volume contains 24 stories, and its cover is enriched by
a beautiful painting by Ezio De Santis.
The characters in De Santis’
stories often come alive with a heartrending faith in the future. They are
sustained by their hope of survival, which is often put to the test by the
blows dealt by life itself. Loneliness is a constant element in De Santis’ short stories, and invariably opens onto the
possibility of change, as it does for Marco, the protagonist in “The Last
Frozen Dinner.” Caught at a critical crossroad, Marco comes to a turning point
in his life by accepting an invitation for coffee in the house of the widow Angelucci, whom he has for some time considered a possible
mate: “A big grin cracking open the
frozen skin of his cheeks, Marco sets his shovel against the corner of her
house and follows her inside.” Without using clichés, De Santis is able to create tension that is at times menacing
and sinister in many of her stories. In “Before the Roses Fade,” a young couple
slowly descends in a spiral of terror and destruction when a powerful and
dangerous man sets his eyes on the young wife; in “The Blue House,” a shadow of
fear spreads over a casual encounter between an older man and a boy. The main
character in “No Man of Music,” an older Italian immigrant woman who expresses
herself in pidgin English, lives through a horrible
ordeal with abuse inflicted upon her by her son; her isolation and terror is
palpable and heartbreaking. The condition of women who emigrated and the
conflict of culture explodes in “Cinzia”
where a young bride from
De Santis sets her short stories
against the backdrop of Italian communities in Eastern and
(Translated by Teresa Quaglieri)