Caroline Morgan Di Giovanni
(segue testo in inglese)
Presentazione di Italian Canadian Voices: A Literary Anthology 1946-2004
a cura di Caroline Morgan Di Giovanni
Vent’anni fa, nel 1984, viene pubblicata la prima
edizione di ITALIAN CANADIAN
VOICES, un’antologia di prosa e poesia rivolta
all’attenzione del pubblico canadese.
Alla straordinaria raccolta del 1978, intitolata Roman
Candles, a cura di Pier Giorgio Di Cicco,
si è aggiunta una selezione di poesie. Il racconto di Mario Duliani sulla sua prigionia durante la seconda guerra
mondiale, rappresenta uno degli esempi in prosa che più colpisce le generazioni
recenti, all’oscuro di questo capitolo della storia italo-canadese. Il profilo
dell’Antologia dedica attenzione a tutto il paese, stabilendo contatti con i
singoli scrittori o, a volte, individuando il loro lavoro sulle riviste
letterarie. È il frutto di un viaggio di scoperta, alla ricerca di “voci” in
grado di riferire per altri sull’esperienza dell’immigrazione, sul senso di
sradicamento e di adattamento al nuovo ambiente, dai
contorni profondamente diversi rispetto al proprio passato familiare.
Sullo sfondo compare la vita dei “sojourners”,
lavoratori italiani venuti in Canada per lavorare nelle foreste e per la
costruzione di ferrovie. Questi primi emigrati rimanevano nel Nuovo Mondo fino a quando non avevano guadagnato abbastanza per aiutare le
proprie famiglie in Italia, dopodiché sceglievano, di solito, di tornare nelle
loro città natale. Gli studi sul
fenomeno dell’immigrazione del prof. Robert Harney aiutano a delineare
l’immagine degli italiani in Canada durante la prima parte del 20˚ secolo.
Infatti, le ricerche accademiche del prof. Harney in materia d’immigrazione hanno influenzato
un’intera generazione di storici canadesi. Harney è
riuscito a registrare l’impatto di questo cambiamento nella vita delle persone,
ma soprattutto ha dimostrato come lo sviluppo sociale del nord America abbia
subito la forte influenza delle nuove popolazioni. Se il potere decisionale è esercitato dai governanti, è il
movimento di migliaia di nuovi arrivati a creare l’opportunità per lo sviluppo
di una nuova cultura.
Le difficili condizioni di vita dell’Italia dopo la seconda guerra mondiale
avevano determinato l’allontanamento di molte
famiglie, che decisero di lasciare le loro piccole città alla ricerca di una
nuova vita in Canada. Speravano in questo modo di creare delle nuove
opportunità per il futuro dei propri figli. La prima versione di
quest’antologia riporta perlopiù la voce di scrittori originari proprio di
quell’ambiente, costituito da una generazione di lavoratori forti ed
instancabili. Se i genitori avevano dovuto
attraversare l’oceano per avere una vita migliore, i loro figli ora
frequentavano le università.
Preparare la nuova antologia, nel 2004, significa esplorare l’identità
culturale della letteratura canadese all’inizio del 21˚ secolo. La raffigurazione dell’artista Robin Pacific, per conto di una
biblioteca pubblica in un quartiere del centro di Toronto, rispecchia al meglio
l’immagine della popolazione canadese. Su una carta geografica del mondo,
l’artista ha disposto le immagini di negozianti locali, di bibliotecari al
lavoro e di altre figure caratteristiche del
quartiere. Ad ognuno di loro corrisponde un punto preciso della mappa. Alla
fine emerge che una rete di linee rosse arriva a toccare tutti i continenti
dell’emisfero, per poi ricongiungersi in un unico punto all’interno della
biblioteca. Allo stesso modo potrebbero essere collocati gli scrittori canadesi
contemporanei, rappresentanti di una popolazione tra le più varie nel mondo. Gli italo-canadesi, nonostante l’adattamento al mondo
nordamericano, affondano le proprie radici in un contesto culturale
antico.
Italian Canadian Voices si
propone di offrire agli studenti e al lettore comune una raccolta di prosa e di poesie proprie della tradizione italo-canadese, che parte
dalla seconda metà del 20˚ secolo e tocca i primi anni del 21˚
secolo. Questi sessant’anni di storia conferiscono al
Canada un’espansione culturale ampia e notevolmente dinamica.
I diversi generi letterari presentati in quest’opera vogliono rappresentare l’enorme contributo che gli scrittori italo-canadesi hanno
dato e continuano a dare alla florida produzione letteraria locale.
Gli scritti di Mario Duliani, tra le prime pagine
di quest’antologia, ci riportano ad un affermato giornalista di Montreal. La
pubblicazione di “La ville sans
femmes”, nel 1945, viene considerato un gesto
coraggioso dell’autore, che decide di presentare la prima versione del libro in
francese. Una scelta, quest’ultima, che sottolinea il
suo intento di richiamare l’attenzione del grande pubblico. Segue, nel 1946, la
pubblicazione del libro in lingua italiana. Gli scritti riportati in
quest’antologia appartengono alla versione inglese dell’opera, realizzata nel
1983 da Antonino Mazza.
Tra gli addetti alla costruzione delle ferrovie nel Nord dell’Ontario,
subito dopo il conflitto mondiale, si distingue la figura di un giovane
giornalista di Fiume, Gianni Angelo Grohovaz. Nel
1953, durante la sua dura esperienza di lavoro nei cantieri delle strade
ferrate, il giovane italiano ha l’abitudine di scrivere un diario, nel quale
riporta fatti, sensazioni ed impressioni della sua vita giornaliera di operaio. Il talento e la dedizione di Grohovaz
lo portano a diventare l’editore di un giornale in lingua italiana, Il Giornale di Toronto. Tra le pagine di questa raccolta
compare la sua poesia in ricordo di Bruno Mesaglio,
fondatore e direttore de Il Piccolo Teatro, una compagia
teatrale di lingua italiana. Quest’ iniziativa, insieme al giornale, rappresentano un richiamo culturale di grande successo. Non
a caso, siamo negli anni '50 e '60,
in un contesto sociale
costituito perlopiù da nuove famiglie di immigrati, alle prese con un
cambiamento di vita radicale, fatto di lunghe e fredde giornate di lavoro a
retribuzione salariale minima.
L’etica professionale di molti dei nuovi arrivati determina la nascita di
una classe imprenditoriale italiana di rispetto, la quale, pur mantenendo la
propria identità culturale, riesce ad integrarsi perfettamente nella nuova
comunità. Giuseppe Ricci, fondatore di una prestigiosa
azienda di pasta alimentare, ha raccolto la propria esperienza di vita in un
volume intitolato “L’Orfano di padre”. Nella nostra antologia riportiamo il
capitolo nel quale descrive la sua decisione di acquisire la cittadinanza
canadese. La prima parte di First Voices, quindi, si
presta al ricordo dell’esperienza personale.
La pubblicazione di Roman Candles
nel 1978, segna il compimento del processo di maturazione dei
figli dell’immigrazione post-bellica. Questa raccolta di scritti di 17 autori
italo-canadesi, curati dal noto poeta Pier Giorgio Di Cicco,
vuole rappresentare la vita di migliaia
di componenti di questa generazione. Attraverso le parole di questi
scrittori, l’opinione pubblica comincia a conoscere meglio il significato della
propria adolescenza, trascorsa in due mondi completamente diversi, segnati
dall’influenza del contesto familiare e di quello della comunità. Alle normali tensioni
generazionali si aggiungono anche altri fattori come il divario tra le lingue,
la questione dell’accettazione sociale e dell’identità personale. La selezione
di quest’antologia vuole essere un omaggio alla raccolta originale “Roman Candles”.
La terza parte dell’antologia comprende un insieme
di storie raccolte in tutto il Canada.
Alexandre Amprimoz è un autore di saggi accademici, poesie
e racconti. Nell’introduzione appare il
punto di vista di un bambino, che si interroga sui
misteri degli adulti alla guida del mondo. Il racconto “Assimilation”,
della scrittrice Caterina Edwards
di Edmonton, descrive la
graduale consapevolezza di un giovane immigrante alle prese con la nuova società. “ Vivi’s Florentine
Scarf ”, narra di una giovane donna che, durante un
viaggio a Firenze, compie la svolta decisiva della sua vita. Questo racconto fa
parte della seconda collezione di Darlene Madott, intitolata “Joy, Joy, Why Do I Sing?”
(2004). Negli anni ’90, i poeti Len
Gasparini e Antonino Mazza cominciano entrambi a
pubblicare in prosa. Tra i suoi ultimi lavori, Antonino Mazza
ha messo a disposizione Urban Harvest,
nel quale osserva la rottura degli schemi tradizionali, come conseguenza del
processo d’immigrazione. Len Gasparini ha scritto e pubblicato un libro per bambini e
numerose novelle, tra le quali compare “Laura”.
La quarta sezione di quest’antologia contiene alcuni brani tratti da
romanzi pubblicati negli anni 1980 e 1990. Vi fa parte un estratto della
novella “A Whiter Shade of
Pale” (1989), di Caterina Edwards,
membro dell’Associazione degli Scrittori Italo-Canadesi.
Nel brano si distingue la figura del protagonista che ricorda la propria
esperienza a contatto con uno scavo archeologico etrusco. Seguono altri tre
passaggi che analizzano l’impatto dell’immigrazione nella vita delle donne.
Matilda Torres utilizza il proprio romanzo “La Dottoressa di Cappadocia” (1982), per raccontare la propria scelta, che
la porta ad allontanarsi dal proprio paese natale alla ricerca di una nuova
vita in Canada.
Ora che la letteratura italo-canadese viene
riconosciuta come un genere vero e proprio della letteratura ufficiale, la
trilogia di romanzi di Frank Paci merita una maggiore
attenzione. “The Italians” (1978), “Black Madonna”
(1982) e “The Father” (1984) descrivono la vita di
tre famiglie durante il loro adattamento nelle città di Sault
Sainte Marie e Toronto, in
Ontario. Ogni storia ritrae il rapporto conflittuale e nello stesso tempo di unione, che lega i genitori immigrati ai figli, canadesi
di nascita. Il passaggio che qui riportiamo, è tratto dal volume intermedio
“Black Madonna”. La protagonista, come
il titolo ci suggerisce, è una mamma di recente rimasta vedova, la quale per
tutto il corso del romanzo rimane chiusa ed isolata
nel proprio mondo, fino a quando, in
un finale molto ambiguo, la morte accidentale la
strappa dall’isolamento della propria famiglia. Il capitolo di quest’antologia
esplora la ricerca d’identità effettuata dalla figlia della protagonista, la
quale riesce finalmente a riconciliarsi con la figura materna nel momento in
cui, dopo la morte
dell’anziana, apre il suo baule di
piccole cose care.
Segue un estratto del primo romanzo di Nino
Ricci, “Lives od the Saints” (1990; 21˚ edizione 2004). Questo libro ha
vinto numerosi premi, tra i quali il Governor General’s
Award per la Fiction nel 1990. Nino
Ricci ha completato la sua trilogia con “In a glass House” (1993) e “Where she Has Gone
“ (1997). Tutti e tre i romanzi narrano la vita del protagonista, Vittorio,
dalla sua prima infanzia in Italia, lungo l’adolescenza e la gioventù in
Ontario. “Lives of the Saints”
è stato un best seller canadese per molti mesi; non è mai andato fuori stampa e
ne è stato tratto anche un film per la televisione,
con Sophia Loren. Il
passaggio qui riproposto descrive la difficile situazione una giovane donna
italiana, sola nel suo piccolo paese e lontana dal marito, all’estero per
lavoro.
L’ultima parte dell’antologia contiene un insieme di poesie realizzate da scrittori italo-canadesi contemporanei. Ad alcune delle
poesie, già apparse nell’edizione di “Voices” del
1984, ne sono state aggiunte delle altre. Nessuna raccolta, tuttavia, può
davvero rendere giustizia ai tanti libri in circolazione, frutto della piccola
editoria, del contributo di poeti affezionati, del sostegno del Canada Council e di un pubblico
appassionato. Per questa nuova antologia il precedente accordo con uno degli
editori non è stato rinnovato. I lettori interessati troveranno titoli e
cataloghi disponibili in stampa e online.
George Amabile ha autorizzato l’uso di “Generation Gap” a condizione che includessimo ‘Ancestors’, facendo riferimento all’iniziale ‘mente che
sprizza luce dal niente’.
Le poesie in inglese e francese dimostrano il genio creativo di Alexandre Amprimoz. L’acuta riflessione di Celestino De Iuliis “In My Backyard”
esprime il dolore provocato dalle tensioni generazionali.
Il volume di poesie di Mary Di Michele, del 1980,
segna il suo ingresso tra gli scrittori di rilevanza. Il trittico di monologhi
drammatici qui selezionati dà voce a episodi di
vita commoventi, che ritraggono intere
famiglie alle prese con il fenomeno dell’emigrazione e del reinsediamento. Fanno parte della
raccolta “Mimosa and other Poems”
(1981). Len Gasparini,
durante la sua permanenza a Toronto negli anni ’80, pubblica diversi libri di poesia. Il suo omaggio “To My father”
segna proprio quel periodo. Antonino Mazza è un poeta di talento che riesce
anche a tradurre brillantemente il poeta italiano Eugenio Montale. Dagli
estratti qui riportati traspare la sua forte espressività mediterranea
attraverso il linguaggio, le idee e l’uso delle figure retoriche. La poesia di
Romano Perticarini di Vancouver ci presenta la
visione della costa occidentale del Canada.
L’opera di Pier Giorgio Di Cicco si suddivide in
due periodi distinti. Tra il 1975 e il 1986 l’artista pubblica 14 libri di
poesie, tra le quali compare ‘Roman Candles” (1978), la prima antologia di opere
italo-canadesi. Segue una lunga pausa, durante la quale Di Cicco
entra in convento, segue gli studi teologici ed abbraccia la vita sacerdotale
della religione cattolica. Nel 2001, infine, decide di riprendere l’attività
poetica e di pubblicare le sue opere. In quest’antologia si trovano le poesie di entrambe le fasi. Le poesie di Padre Di Cicco in materia d’immigrazione costituiscono una fonte
d’ispirazione per due generazioni di scrittori, interessati a dar voce al loro
patrimonio culturale. Dopo l’ordinazione sacerdotale, l’opera del poeta
intraprende un cammino diverso, profondo e spirituale e comunque
sempre molto dinamico.
Questa nuova edizione di Italian
Canadian Voices ospita
altri sei poeti contemporanei. Compare un estratto del libro “Credo” (2000) di Carmine
Starnino, nel quale l’autore tratta i legami
familiari. Starnino è noto, inoltre, per i suoi
raffinati saggi letterari e per le sue recensioni. La raccolta di Matt Santateresa, ‘Icarus Redux’
(2003) esplora, fra gli altri argomenti, il difficile rapporto tra padre e
figlio. Il suo ritratto di Ovidio in esilio comunica
il desiderio di spostamento. Le poesie di Isabella Colalillo Katz introducono il tema della maternità all’interno
dell’antologia. La visione femminista che traspare dai
sui scritti fa i conti sia con la tradizione sia con l’indipendenza
intelligente. L’opera di Bruna Di Giuseppi-Bertoni
riflette il dolore della partenza. Joseph Maviglia, oltre che uno scrittore ed un lavoratore, è anche
un cantante. Le poesie scelte per quest’antologia sono tratte dal suo libro ‘freakin’ Palomino Blue’ (2004). Corrado Paina
nel suo volume “Hoarse Legend”
(2000) osserva la vita dei nuovi canadesi a Toronto e nelle periferie.
Nella primavera del 2004 Pier Giorgio Di Cicco è
stato il Goggio Visiting
Professor of Italian Canadian
Writing presso l’Università di Toronto. Ha intitolato la sua serie di conferenze
“Mediterranea: Poesia e Poetica in Cultura italocanadese”.
Nelle sue tre presentazioni De Cicco ha stabilito la tesi
principale secondo la quale gli scrittori originari della penisola
italiana comunicano un ethos metafisico
proprio, che gli deriva dal calore, dalla luce, dalla cultura bio-ecologica e dall’attaccamento al loro patrimonio greco-latino. Inoltre questa sensibilità si traduce in un
nuovo ed unico canone vocale, che richiama ad una ricerca spirituale in quasi
ogni esempio. Una tale teoria apporta una nuova visione all’interno del
panorama letterario canadese, che contrasta e rettifica la tesi di Margaret Atwood, che definisce la
letteratura canadese ‘la sopravvivenza nel deserto’. Le conferenze di Goggio
rivedono l’impatto che gli scrittori italo-canadesi hanno avuto sull’espressione artistica
canadese, dopo mezzo secolo di immigrazione pacifica.
Non c'è solo un unico approccio alla letteratura italo-canadese. Nel corso
degli anni, la comparsa di scrittori dalle origini più disparate ha dettato la
necessità di esaminare
da vicino il vocabolario e le immagini di cui si fa uso. I
lettori possono distinguere le caratteristiche che differenziano gli scrittori di origine italiana? Gli studenti dei corsi di letteratura
canadese hanno il mondo a portata di mano. Possono trovare informazioni sugli
scrittori di tutto il continente e di tutto il mondo.
Hanno a disposizione una ricerca infinita. Ma le memorie, i racconti, i romanzi
e le poesie vanno al di là dei fatti, per raggiungere
il cuore dell’esperienza umana. Gli scrittori raccolti in quest’antologia
condividono un patrimonio comune, che essi esprimono in modi diversi attraverso
un esercizio orale di Voci italo-canadesi.
Un’ultima riflessione:
Quando è uscita la prima edizione di quest’antologia, gli scrittori italo canadesi avevano storie da raccontare da ogni parte del paese, ma dovevano ancora creare una rete di comunicazione. Una conferenza a Roma, nel 1984, ha riunito alcuni scrittori per riflettere sulla storia e le origini dell’immigrazione italiana in Canada. Due anni più tardi, nel settembre del 1986, un gruppo di scrittori italo canadesi si è raccolto a Vancouver per la prima conferenza ufficiale, organizzata dagli scrittori stessi e diretta da C.D. Minni, Pier Giorgio Di Cicco, Joseph Pivato, Antonio D’Alfonso e Pasquale Verdicchio. Insieme hanno formato un’associazione, con lo scopo di condividere le loro conoscenze, le loro esperienze, le loro difficoltà e i loro successi. L’Associazione di Scrittori italo-canadesi riunisce una comunità di scrittori, critici, docenti universitari, artisti ed altri con l’intento di promuovere le opere letterarie e artistiche degli Italo-canadesi.
Caroline Morgan Di Giovanni si è
trasferita in Canada insieme al marito nel 1972.
Abita a Toronto dove
svolge attività editoriali e di scrittrice.
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Introducing Italian Canadian Voices: A Literary Anthology 1946-2004
Revised and Edited by Caroline Morgan Di Giovanni
Twenty years ago, in 1984, the first edition of Italian Canadian Voices came into existence, bringing a collection of writers and their poetry and prose to the attention of the Canadian reading public. The book was supported by a federal government grant within the rubric of Multiculturalism. Poetry selections were made to build on the excellent 1978 collection entitled Roman Candles, edited by Pier Giorgio Di Cicco. The first prose selection, Mario Duliani’s account of internment during the Second World War, surprised the younger generation, who had not been made aware of this chapter in Italian Canadian history. Other selections were made by ranging across the country, making contact with individual writers or, in some cases, locating their work in journals. It was a voyage of discovery, finding the “voices” that described for others the experience of immigration, up-rootedness, and settlement in a new environment very different from their familiar past.
As background,
reference was made to the lives of the “sojourners,” workers from
After the Second
World War, Italian immigrant families from small towns affected by the conflict
and post-war conditions chose
Preparing the
revised anthology, in 2004, became an exploration of ideas about identity
within the context of Canadian literature at the start of the 21st
century. A visual image of the Canadian population was created by artist Robin
Pacific for a public library in a downtown
The objective of Italian Canadian Voices is to provide students and the general reader with a sample of Italian Canadian poetry and prose from the second half of the 20th Century and the first years of the 21st Century. These 60 years comprise a rich and dynamic period of Canadian cultural development. The variety of work presented here gives witness to the contributions Italian Canadian writers have made and continue to make to this flourishing literary scene.
Mario Duliani, whose work is the first piece in this anthology, was an established journalist. Publishing La ville sans femmes in 1945 was an act of courage. It appeared first in French, an indication that it was intended for the general public. In 1946, the author published his Italian language translation of the book. In 1983, Antonino Mazza provided the English translation of the portion that appears here.
Among the
workers in the post-war railroad construction gangs in
The work ethic
which motivated so many newcomers gave rise to a number of entrepreneurs within
the Italian community who built new lives in
The appearance of Roman Candles in 1978 marked the coming of age of the children of the post-war immigration. Edited by Pier Giorgio Di Cicco, already a noted young poet at that time, this collection of the work of 17 Italian-Canadian writers reflected the lives of thousands of other members of their generation. Through their words, the reading public begins to know about their adolescence in two worlds, the family home and the outside community. The normal tensions between generations here also include differences in language, social acceptance, and personal identity. The selections in this anthology are a tribute to the original Roman Candles collection.
The third
section contains short stories gathered from across
The fourth
section of this anthology contains excerpts from novels that were published in
the 1980s and 1990s. Included is a portion of the novella A Whiter Shade of Pale (1989), by Caterina
Edwards, a member of the Italian Canadian Writers’ Association. This piece
references the main character’s memory and experience in terms of an Etruscan
archeological dig. The three other selections concern the impact of immigration
decisions on the lives of women. Matilda Torres used her novel La Dottoressa di Cappadocia (The Doctor from
Frank Paci wrote a trilogy of novels that deserve closer
attention now that Italian Canadian writing is recognized as a genre within
Canadian literature. The Italians
(1978), Black Madonna (1982) and The Father (1984) follow three families
as they adjust to life in
Included here is
an excerpt from Nino Ricci’s first novel, Lives
of the Saints (1990; 21st printing: 2004). This book won several prizes,
including the Governor General’s Award for Fiction in 1990. Nino Ricci
completed his trilogy with In a Glass
House (1993) and Where She Has Gone (1997).
All three books centre on the character of Vittorio,
from his early childhood in
The final section of this anthology contains a sample of the poetry now being written by contemporary Italian Canadian writers. Some of the poems appeared in the 1984 edition of Voices. New selections have been added. No collection can really do justice to the many books in circulation thanks to the small press industry, the dedicated poets, and the support of the Canada Council and an ardent public. A previous agreement with one of the publishers was not renewed for this revised anthology. Interested readers will find numerous titles and catalogues available in print and online.
George Amabile gave permission to use “Generation Gap” as long as we also included “Ancestors,” harking back to the very beginning, “a mind squeezing light out of nothing at all.” Alexandre Amprimoz’s poems in both English and French, show his versatility. The theme of Celestino De Iuliis’ poignant reflection “In My Backyard” captures the pain of tension between generations.
Mary Di Michele’s first volumes of poetry in the 1980s
established her reputation as a writer to be noticed. The triptych of dramatic
monologues included here articulates the emotional experiences of family
members in the aftermath of emigration and resettlement. They appear in the
collection Mimosa and Other Poems (1981).
Len Gasparini published several books in the 1980s
while he lived in
Pier Giorgio Di Cicco’s work has evolved in two segments. Between 1975 and 1986 he published 14 books of poems, including Roman Candles (1978), the first anthology of Italian Canadian writing. Then there was a long pause, during which time Di Cicco entered a monastery, undertook theological studies, and was ordained a Roman Catholic priest. Finally, in 2001, he was persuaded to resume writing poetry for publication. Included here are poems from both major periods. Fr. Di Cicco’s poems on immigration themes influenced two generations of writers in their articulation of their heritage. His work since ordination describes a different kind of journey, internal and spiritual but still very dynamic.
Six other
contemporary poets have been added to this revised edition of Italian Canadian Voices. In the
selections here from his book Credo
(2000), Carmine Starnino deals with family ties. Starnino is known also for his perceptive literary essays
and reviews. Matt Santateresa’s collection, Icarus Redux (2003)
explores, among other themes, the critical father-son relationship. His
portrayal of Ovid in exile captures the longing of displacement. Isabella Colalillo-Katz provided the anthology with poems about
motherhood. Her feminist perspective articulates coming to terms with both
tradition and intelligent independence. Bruna Di Giuseppi-Bertoni reflects on
the grief of departure. Joseph Maviglia is a singer
as well as a writer and a worker. The poems here are chosen from his book freakin’ Palomino Blue (2004). Corrado Paina observes the life
of new Canadians in
Pier Giorgio Di Cicco was the Goggio Visiting Professor of Italian Canadian Writing at
the
There is no single approach to Italian Canadian writing. However, as time passes and as more and more Canadian writers emerge from backgrounds of global diversity, it is useful to take a closer look at the vocabulary and imagery they use. Can the readers find distinctions that identify writers with Italian heritage? Students taking courses in Canadian literature have the world at their fingertips. They can locate information about writers across the continent and around the world. Endless research is available. But memoirs, stories, novels, and poetry go beyond facts to the heart of the human experience. The writers collected in this anthology share a common inheritance which they express in different ways, in an engaging conversation of Italian Canadian Voices.
An
Added Word
When the first
edition of this anthology came out, Italian Canadian writers had stories to
tell in every part of the country, but they had yet to create a network linking
with each other. A conference in
Caroline Morgan Di
Giovanni moved to