From Marisa De Franceschi: “I have been
working on a collection of Prose Sketches for some time now. The book is entitled
Random Thoughts. Several of these prose poems have been published in Writing Beyond History, the collection of creative works from the
Association of Italian Canadian Writers conference held in
IN MY
MOTHER’S YARD. DISCARDS. GRANDFATHERS. LIKE ODYSSEUS. WAITING FOR YOU.
BECOMING A WRITER. WORDS. INTERNATIONAL
CUISINE / CUCINA INTERNAZIONALE.
In my mother’s yard,
Every blade of grass stands at attention.
There’s not a leaf out of place.
And if one dares grow taller or larger than the
rest,
She will forcefully pinch it back to keep the
compact shape
she so desires.
She will stand back and admire her handiwork and
ask me what I think.
I dare not tell her.
In my yard, my ground covers are all tangled up
in their
beds like lovers.
She discards relationships the way
she gets rid of old socks. She doesn’t
mend or sew or patch them together. As soon as they begin to show signs of
wear, they’re out of luck. She dashes to the Mall to replace them with a new
pair, not realizing they too will fade and wear in time, as she will.
Mine had one leg missing.
Amputated well above the knee.
Gangrene.
That missing limb coaxed me across the ocean.
“I lost my limb, but got you back instead,” he
said.
I replaced the missing limb.
He tells me his missing limb hurts.
He can feel it, even though he sees it is not
there.
“Just like you,” he says.
“An ocean apart, but always in my heart.”
“I’ll miss you,” he says,
“The way I miss my missing limb.”
“Your absence hurts.”
Like Odysseus
Like Odysseus
Who came home to his beloved Penelope
In rags,
You too come back to me each day,
The weight of the world on your broad
shoulders,
You too in rags,
Bits of cement dangling
Like burrs
As if you’ve been through a concrete jungle.
Like Odysseus
You did not let the Sirens tempt you.
Like him, you did not let their lust filled
cries
And succulent offers
Seduce you.
Instead, you kept a steady course
Your strong hands on the rudder.
Like Odysseus
Rewarded with a faithful wife
Who waited all those twenty years,
Never relenting to the suitors
Who plied for her attention,
The Gods will transform your rags
To golden robes of silk and satin
And your weather beaten skin
Will be renewed and replenished with
Celestial dew
And you will be young again.
I am parched from all the waiting.
Like a garden in full summer,
Thirsty for rain,
Roots toiling to find moisture deep in the
earth,
I sit and search my bed
For nourishment, for sustenance.
But you are far.
Your tendrils can not reach me.
Oh, how I wish them here, entwined about me.
Your arms, your mouth, your fragrant body,
Here, twirling around mine, climbing
And covering me, protecting.
With you around me,
I am safe.
Or am I?
Am I, instead, imprisoned?
Am I parched because you are sucking the juices
out of me?
Is it my need that
Camouflages as desire?
Now, there’s a thought.
Perhaps you should come home before it takes
root?
If you’re to become a writer,
You’re going to have to develop
The skin of a crocodile,
The shell of a turtle,
The stamina of a bull.
Without this hardware
The vultures will claim you.
You will disappear
From the face of the earth,
And no one will even know
You were here.
My words will not support you
Like the arms of a strong man.
They will not feed and sustain you
Like a bountiful harvest.
They will not quench your thirst
Like clear, spring water.
On the contrary,
They may agitate you
Like an unexpected whirlwind.
Or prick you
Like the thorns of a rose.
They may even disturb you
Like the sight of a serpent.
I can not tailor them to suit each of you.
And, at times, I wonder why I continue to spill
them all over you.
My intent and their effect are often not the
same.
They can be a healing balm or a painful canker.
But if I could choose how they are to affect
you,
I would choose them to be white down feathers
Floating gently on the breeze
To amass at your feet .
Then, you could fluff them into a pillow
To cradle your dreams.
(Immigration and Integration / Immigrazione e integrazione)
Polente e Frico
Musèt
e Bruàde
Cartùfulas,
Craùt e Cúeste di Purcit
Salàm
cul Asêt, Spec di Sauris, Scuete Affumicade
Radricc cul Ardièll
Lujànie cul vin blanc
Mignéstre di Fasûi, Frìtulis, Fis,
Formadi di Malge
Umid
Merlot, Picolit, Tocaj
Còculis, Nolis, Cjestines,
Cròstuj
Sgnape di Séspis
PART II
Parmigiano, Prosciutto, Pappardelle
Pizza, Pasta con Ragù, con Sugo di Pomodoro
Pasta e Fagioli, Pasta Puttanesca
Peperonata
Panettone
La Fiorentina
Gorgonzola
Gnocchi di Patate, Gnocchi di Zucca
Basilico, Oregano, Rosmarino
Mozzarella di Bufalo, Limoni, Aranci
Stracciatella
Aceto Balsamico
Espresso, Cappuccino
Chianti
PART III
Sweet and Sour Chicken
Eggrolls
Hallacas, Empanadas
Sopa de Mariscos
Gyros, Falafel. Couscous,
Tabbouleh
Sushi
Baguettes, Pita
French Onion Soup
Bananas, Papaya, Avocado
Ginger, Garlic
Rice Wine Vinegar
Hot Dogs, Hamburgers, Hash
Browns
Cheeseburgers, Cheddar Cheese
Bacon and Eggs
Sirloin, T-Bone, Porterhouse,
Filet Mignon
French Fries
Pork Chops
Doughnuts,
Ketchup, Mustard, Pickles,
Onions
Onion Rings, Poutine
Beer
Potato Chips
Coke, Pepsi, 7-up, Sprite,
Vernors, Ginger Ale
Atlantic Salmon
Pork Hocks, Black Beans
Apples and
Whiskey
Beer
* * *
A mi plasê dut
Me gusta todo
I love it all
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Altre
Poesie (II) da: Random Thoughts
/Pensieri alla rinfusa
Da Marisa De Franceschi: “Ho curato una raccolta di Abbozzi
di Prosa da qualche tempo a questa parte. Il titolo del libro è Random Thoughts [Pensieri alla
rinfusa]. Alcuni di questi componimenti di prosa e poesia sono
stati pubblicati in Writing Beyond
History, l’antologia di scritti presentati alla
conferenza dell’Associazione di Scrittori Italocanadesi
[Association of Italian Canadian Writers] tenutasi a
Udine in Italia nel 2004. Ho pure letto
diversi di questi componimenti in varie occasioni.” (e.m.).
NEL GIARDINO
DI MIA MADRE.
I RIFIUTI. MIO NONNO. COME ODISSEO. ASPETTARE TE.
DIVENTARE UNO SCRITTORE. LE PAROLE.
Nel giardino di mia madre
ogni filo d’erba sta all’attenti.
Non c’è una foglia fuori posto.
E se uno osa crescere più alto o più largo del resto,
lei lo schiaccia con forza indietro per mantenere la forma compatta che vuole.
Sta dietro in piedi a contemplare il suo lavoro e mi chiede che pensi.
Non oso dirglielo.
Nel mio giardino, le mie piante sono tutte avvinghiate
nel terreno come amanti.
Lei abbandona le relazioni come si disfà di un vecchio paio di calzini. Non li rammenda o li cuce o li rattoppa insieme. Appena cominciano a mostrare segni di logorìo, non hanno più fortuna. Corre al centro-acquisti e li rimpiazza con un paio nuovo, senza rendersi conto che anche questo sbiadirà col tempo e si consumerà, come pure lei stessa.
Mio nonno ha perduto una gamba.
Amputata ben sopra il ginocchio.
Cancrena.
Quella gamba persa mi ha attratto con amore al di là dell’oceano.
“Ho perduto la gamba, ma invece ho te,” mi disse.
Ho rimpiazzato la perduta gamba.
Mi dice che la sua gamba persa gli duole.
La può sentire, anche se vede che non c’è.
“Proprio come te,” mi dice.
“Un oceano distante, ma sempre nel mio cuore.”
“Mi mancherai,” mi dice,
“Come mi manca la gamba.”
”La tua assenza mi duole.”
Come Odisseo
Che tornò a casa dalla sua benamata Penelope
In stracci,
Tu pure torni da me ogni giorno,
Il peso del mondo sulle tue larghe spalle,
Tu pure in stracci,
Pezzetti di cemento penzolanti
Simili a riccioli
Come se fossi stato per una giungla di cemento.
Come Odisseo
Non hai permesso alle Sirene di tentarti.
Come lui, non hai permesso alle loro grida di lussuria
E le loro succulenti offerte
Di sedurti.
Invece hai mantenuto un corso saldo
Con le tue forti mani sul timone
Come Odisseo
Ricompensato da una fedele moglie
Che lo aspettò per tutti quei vent’anni,
mai cedendo ai postulanti
che l’assediavano per il suo consenso,
Gli dei trasformeranno i tuoi stracci
In abiti dorati di seta e di raso
E la tua pelle esposta alle intemperie
Sarà rinnovata interamente con
Celeste rugiada
E tu sarai giovane ancora.
Diventare uno
scrittore
Se vorrai diventare uno scrittore,
dovrai apprestarti a sviluppare
La pelle di un coccodrillo,
La corazza di una tartaruga,
Il vigore di un toro.
Senza questi armamenti
Gli avvoltoi ti reclameranno.
Sparirai
Dalla faccia della terra,
E nessuno noterà mai
Che eri qui.
Le mie parole
Le mie parole non ti sosterranno
Come le braccia di un forte uomo.
Non ti nutriranno e sostenteranno
Come un abbondante raccolto.
Non allevieranno la tua sete
Come chiara acqua di sorgente.
All’incontrario,
Ti potranno agitare come un turbine inatteso.
O pungerti
Come la spina di una rosa.
Ti potranno turbare
Come la vista di un serpente.
Non le posso accomovare per ognuno di voi su misura.
E a volte mi chiedo perché continui a riversarle su di voi.
La mia intenzione e il loro effetto non sono spesso lo stesso.
Possono essere un balsamo che cura o un doloroso cancro.
Ma se potessi scegliere come esse possano influenzarti,
Sceglierei che fossero bianche piume di colomba
Che fluttuino gentilmente alla brezza
Per ammassarsi ai tuoi piedi.
Poi, potresti arruffarle dentro un cuscino
Per cullare i tuoi sogni.
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* Marisa De Franceschi was born in Muris (
/ Marisa De Franceschi è nata in Muris (Udine) in Italia. Venne in Canada nel 1948 e crebbe a Windsor, in Ontario, dove si laureò all’Università di Windsor. Ha insegnato per oltre venticinque anni. I suoi racconti, articoli e recensioni di libri sono apparsi in una varietà di pubblicazioni canadesi, che comprende Canadian Author & Bookman, The Mystery Review, Investigating Women (Simon & Pierre, 1995), Pure Fiction (Fitzhenry & Whiteside, 1986), The Toronto Review of Contemporary Writing Abroad, and The Dynamics of Cultural Exchange (Cusmano, 2002). Ha vinto due volte il premio The Okanagan Short Story Award. Surface Tension (Guernica, 1994) è stato il suo primo romanzo. Ha curato Pillars of Lace (Guernica, 1998), un’antologia di scrittrici italocanadesi, e The Many Faces of Woman (River City Press, 2001), una raccolta di racconti. Family Matters (Guernica, 2001), la sua propria raccolta di racconti venne alla luce nel 2001. Attualmente lavora a Random Thoughts, un libro di abbozzi di prosa.
1 novembre 2006
LETTERATURA CANADESE E ALTRE
CULTURE