Egidio
Marchese
(English version follows
below)
Marisa De Franceschi è nata in Muris (Udine) in Italia. Venne
in Canada nel 1948 e crebbe a Windsor, in Ontario, dove si laureò all’Università di Windsor. Ha insegnato per
oltre venticinque anni. I suoi racconti, articoli e recensioni di libri sono
apparsi in una varietà di pubblicazioni canadesi, che comprende Canadian
Author & Bookman, The Mystery Review, Investigating Women
(Simon & Pierre, 1995), Pure Fiction (Fitzhenry & Whiteside,
1986), The Toronto Review of Contemporary Writing Abroad, and The
Dynamics of Cultural Exchange (Cusmano, 2002). Ha vinto due volte il
premio The Okanagan Short Story Award. Surface
Tension (Guernica, 1994) è stato il suo primo romanzo. Ha curato Pillars
of Lace (Guernica, 1998), un’antologia di scrittrici italocanadesi, e The
Many Faces of Woman (River City Press, 2001), una raccolta di
racconti. Family Matters
(Guernica, 2001), la sua propria raccolta di racconti venne alla luce nel 2001.
Attualmente lavora a Random Thoughts, un libro di abbozzi di prosa.
S |
iamo
lieti di presentare in Bibliosofia Marisa De Franceschi. Innanzi tutto
presentiamo l’articolo di Licia Canton “Our Women,
Our writers: Marisa De Franceschi,” dove viene tracciato con acume un vasto
profilo bio/bibliografico della scrittrice in forma
sintetica. Seguirà nel numero di dicembre una interessante intervista a Marisa
De Franceschi della stessa Canton.
Presentiamo
inoltre una significativa selezione delle opere di Marisa De Franceschi, dove si mostra la varietà del suo mondo
letterario: un saggio inedito (“Plamp Eggplant”), incluso nel volume An Ordinary Life su cui la scrittrice lavora; un racconto (“The
T-shirt Man”) dalla raccolta di racconti Family
Matters (Guernica, 2001); una
selezione di poesie inedite (I) dal volume Random Thoughts /Pensieri alla
rinfusa pure in fase di realizzazione; una seconda selezione di poesie (II)
dello stesso volume, già apparse in Writing Beyond History a cura di
Licia Canton, Delia De Santis e Venera Fazio (Cusmano 2006). Nel prossimo
numero di dicembre presenteremo pure una intervista di Marisa De Franceschi a
Anna Maria Tremonti, la famosa giornalista della CBC canadese di origine
friulana. Questa intervista dimostra ancora una volta l’interesse della
scrittrice intorno al mondo culturale italo-canadese, un interesse per cui si è
tanto dedicata alla promozione delle voci di scrittrici italo-canadesi, culminata
nella famosissima antologia “Pillars of Lace” (Guernica 1998).
* *
*
H |
o
trovato la foto di Marisa De Franceschi nel retro della copertina di Surface
Tension dell'edizione Guernica, 1994. Sembra dire: “Eccomi qua: franca e
con la testa alta.” È come me l'ero immaginata attraverso la lettura dei
suoi scritti: una persona di una naturale autenticità,
come quella di una schietta cucina o una genuina poesia. Sta infatti a suo agio
a contatto diretto della natura, in giardino ad arrostire i fragranti
peperoni alla griglia tra il cinguettio dei passerotti o a preparare le
melanzane in cucina; a contemplare le piante avvinghiate nel terreno come
amanti, “all tangled up in their / beds like lovers” 1; a immaginare il suo uomo forte e
fedele come l'antico mitico e favoloso Odisseo. La soddisfazione dei bisogni
fisici è come la condizione stessa di ogni
piacere spirituale e artistico, tutto in armonia: come nel film Like
Water for Chocolate 2; o
come i suoi parenti contadini che nelle stalle e nei campi e nel cielo
“leggono” il significato delle cose: “I suppose they expressed themselves with
their gardens and barns, and read the heavens” 3.
Nella
sua narrativa e nella sua poesia c'è la caratteristica di un mondo “familiare”
e “ordinario” come in Alice Munro. Le storie di Munro
rappresentano, come osservai una volta, “un mondo familiare (rapporti tra
mariti e mogli, ma anche zie, sorelle, nonne, matrigne, cugine, ecc.),
di una esclusiva prospettiva e sensibilità femminile. Sono storie di un
mondo ordinario (tipico dei canadesi, gente di buon senso, di buone maniere,
riservata e anche risoluta), in cui si scopre lo straordinario ch'è nell'ordinario... e viceversa." (http://www.bibliosofia.net/files/NEMICO.htm).
Significativamente anche due opere di Marisa De Franceschi hanno come
titolo Family Matters 4 (Affari di famiglia) e An
Ordinary Life 5 (Una vita ordinaria). Così
abbiamo anche nelle sue poesie la mamma ("In my Mother's Yard"), la
nonna (“Under Glass”), il nonno (“Grandfathers”), il padre (“Fathers”), il
marito (“Like Odysseus”), il figlio (“Lessons,” “Pick Up Sticks”), ecc. Tutte
queste poesie sono in Bibliosofia. E d'altra parte abbiamo tanti aspetti di
vita ordinaria: il lavoro del marito, le faccende domestiche, la raccolta dei
pomodori, la cucina. Naturalmente il suo mondo letterario eleva le cose normali
e ordinarie della vita quotidiana a forme di poesia squisita. Come nella poesia in “Like Odysseus” (“Come
Odisseo”), dedicata al marito eroico e
umile:
……………………………………
The Gods will transform your rags
To golden robes of silk and satin
And your weather beaten skin
Will be renewed and replenished with
Celestial dew
And you will be young again. 6
......................................................
Gli dei
trasformeranno i tuoi stracci
In abiti
dorati di seta e di raso
E la tua
pelle esposta alle intemperie
Sarà
rinnovata interamente con
Celeste
rugiada
E tu sarai
giovane ancora. 6
Le
parole possono essere “healing balm or a painful canker” (“un balsamo che cura
o un
doloroso cancro”) e lei vorrebbe che le sue
fossero
……………………………………..
[…] white down
feathers
floating gently on the breeze
to amass at your feet.
Then, you could fluff them into a pillow
To cradle your dreams. 7
.......................................................
[…] bianche piume di
colomba
Che fluttuino gentilmente alla brezza
Per ammassarsi ai tuoi piedi.
Poi, potresti
arruffarle dentro un cuscino
Per cullare i tuoi sogni.7
Marisa
De Franceschi celebra poi la cucina, la cucina internazionale, che
affratella tutti: “Immigration and Integration,” con un positivo finale:
Me gusta todo
I love it all 8
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NOTE. 1. “In My Mother’s Yard”/
“Nel giardino di mia madre,” in Bibliosofia e in Writing Beyond History,
a cura di Licia Canton, Delia De Santis e Venera Fazio. Montreal: Cusmano 2006,
p. 144, sono tratti da una raccolta di scritti su cui l’autrice lavora, dal
titolo Random Thoughts/Pensieri alla rinfusa. 2. “The Plamp
Eggplant” / “Gonfia melanzana” in Bibliosofia per la prima volta, da una
bio-monografia in fase di realizzazione, dal probabile titolo di An Ordinary Life /
Una vita ordinaria . 3. “The Plamp Eggplant” / “Gonfia melanzana,” si veda nota n. 2.
4. Marisa De Franceschi, Family Matters. Toronto:
Guernica Editions, 2001. 5. An
Ordinary Life, si veda nota n. 2. 6. “Like Odysseus” / “Come Odisseo” in
Bibliosofia da R..T. e in WBH cit. p.146-47. 7. “Words” / “Le parole” in Bibliosofia da R..T.
e in WBH cit. p. 150. 8.
“International Cuisine” / “Cucina internazionale” in Bibliosofia da R.T. e in WBH
cit. p. 150-52. / Tutti gli scritti di Marisa De Franceschi in Bibliosofia sono
riprodotti per gentile concessione dell’autore e di Guernica Editions.
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(English version)
Egidio
Marchese
Marisa De Franceschi was born in Muris (Udine), Italy. She came to Canada in 1948
and grew up in Windsor, Ontario, where she graduated from the University of
Windsor. She taught for over twenty-five years. Her short stories, articles and
book reviews have appeared in a variety of Canadian publications including Canadian
Author & Bookman, The Mystery Review, Investigating Women
(Simon & Pierre, 1995), Pure Fiction (Fitzhenry & Whiteside,
1986), The Toronto Review of Contemporary Writing Abroad, and The
Dynamics of Cultural Exchange (Cusmano, 2002). She has been twice
the recipient of The Okanagan Short Story Award. Surface Tension (Guernica, 1994) was
her first novel. She edited Pillars of Lace (Guernica, 1998), an
anthology of Italian-Canadian women writers, and The Many Faces of Woman
(River City Press, 2001), a short story collection. Family Matters
(Guernica, 2001), her own short story collection, came out in 2001. She is
presently working on Random Thoughts, a book of prose sketches.
W |
e
are happy to feature in Bibliosofia Marisa De Franceschi. First of all we feature Licia Canton’s article “Our
Women, Our writers: Marisa De Franceschi,” in which a
concise bio-bibliographical monograph on the writer is sketched with deep
insights. In the December issue of Bibliosofia also
an interesting interview by Licia Canton will follow.
We furthermore feature a significant selection of De Franceschi’s
works, showing the various aspects of her literary world: an essay, “Plump
Eggplant,” from An Ordinary Life, a memoir/work in
progress; a short story, “The T-shirt Man,” from the collection Family Matters (Guernica, 2001); a selection of poems not yet published (I), appearing
for the first time in Bibliosofia, from Random Thoughts /Pensieri alla
rinfusa also in progress; a second selection of poems (II) from the same
book, already published in Writing Beyond History, eds. Licia Canton, Delia De Santis and Venera Fazio (Cusmano
2006). On the next issue of
December we will also feature an interview by Marisa De Franceschi to
Anna Maria Tremonti, the famous CBC
reporter and host of friulan origins. This interview shows once more our
writer’s interest in the Italian Canadian culture, her dedication to promote
the voices of Italian-Canadian women
writers culminating in her groundbreaking
anthology “Pillars of Lace” (Guernica 1998).
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*
I |
found Marisa De
Franceschi’s picture on the back cover of her book, Surface Tension, Guernica Editions 1994. She looks as if she is saying:
“Here I am, open and frank, my head up.” This is how I had imagined her in
reading her works: basically a person with a natural authenticity,
like the authenticity of a sound cuisine or a genuine poetry. She is at ease in
direct contact with nature, whether roasting her fragrant peppers in her
backyard, as a multitude of sparrows sing about her, or preparing a plump
eggplant in her kitchen; whether contemplating her plants in her garden “all tangled up in their / beds like lovers”1,
or imagining her man strong and faithful as the ancient mythic and fabulous
Odysseus. The satisfaction of natural needs is the basic condition of any
spiritual and artistic pleasure. This is shown in the masterpiece movie Like
Water for Chocolate 2, and it also
appears in some of her pesant relatives,
who “read” the meaning of things in nature: “I
suppose they expressed themselves with their gardens and barns, and read the
heavens." 3
In her fiction and her poetry we find a whole
“familiar” and “ordinary” world, as in Alice Munro’s works. Munro’s
short stories feature, as I once wrote,
“un mondo familiare (rapporti tra mariti e mogli, ma anche zie, sorelle,
nonne, matrigne, cugine, ecc.), di una esclusiva prospettiva e sensibilità
femminile. Sono storie di un mondo ordinario (tipico dei canadesi, gente di
buon senso, di buone maniere, riservata, e anche risoluta), in cui si
scopre lo straordinario ch'è nell'ordinario... e
viceversa." […“a familiar world (relationships
between husbands and wives, but also aunts, sisters, grandmothers,
stepmothers, cousins, etc.), in a unique perspective and feminine sensibility.
Those are stories of an ordinary world (the typical canadian ordinariness of
people with common sense, good manners, reserved and also resolute) in which we
discover the extraordinary which is in the ordinary… and vice versa.”]. (http://www.bibliosofia.net/files/NEMICO.htm). It is significant
that also two of Marisa De Franceschi’s works are entitled Family Matters 4
and An Ordinary Life. 5 And so in her poems
we have a mother ("In my Mother's Yard"), a grandmother (“Under Glass”), a grandfather
(“Grandfathers”), a father (“Fathers”), a
husband (“Like Odysseus”), a son (“Lessons,” “Pick Up Sticks”), etc. All these
poems are in Bibliosofia. So too, we have many aspects of ordinary life: the
husband's work, domestic matters, tomato harvesting, cooking, and so on. Of
course these normal and ordinary things are elevated to forms of exquisite
poetry, in her literary world, as in “Like Odysseus” about her humble and
heroic man:
……………………….
The Gods will transform your rags
To golden robes of silk and satin
And your weather beaten skin
Will be renewed and replenished with
Celestial dew
And you will be young again. 6
Words can be “healing balm or a painful canker” and she would
like them to be:
…………………………..
[…] white down
feathers
floating gently on the breeze
to amass at your feet.
then, you could fluff them into a pillow
To cradle your dreams. 7
Marisa De Franceschi
then celebrates cuisine, the international cuisine, that unites
all people in close friendship: “Immigration and Integration,” with a positive ending:
Me gusta todo
I love it all. 8
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NOTES. 1. “In My Mother’s Yard”/ “Nel giardino di mia madre,”
in Bibliosofia and in Writing Beyond History, eds. Licia Canton, Delia
De Santis and Venera Fazio. Montreal: Cusmano 2006, p. 144. from a collection
the author is working on entitled Random Thoughts. 2. “The Plamp
Eggplant” / “Gonfia melanzana” in Bibliosofia for the first time, from a memoir/work in progress tentatively entitled An Ordinary Life. 3. “The Plamp Eggplant” / “Gonfia melanzana,” see note n. 2. 4. Marisa De Franceschi, Family Matters.
1
novembre 2006
LETTERATURA CANADESE E ALTRE CULTURE