LA
MAGIA DI ROBERTSON
DAVIES
Egidio Marchese
La magia di Robertson Davies
(1913-1995) è quella di uno scrittore moralista, una magia essenzialmente religiosa,
nel senso che preciseremo. Non a caso infatti appare
spesso il diavolo nelle sue opere. Il diavolo è sempre stato un grande mago, che tenta gli uomini allettandoli con fatui
miraggi, come nella stessa tentazione di Gesù nel deserto. Sono menzogne e
incantesimi del demonio anche le rappresentazioni del teatro, secondo
un personaggio di World of Wonders:
..."il teatro, quel dominio del Diavolo dove le menzogne sono fatte
attraenti per la gente frivola." Ma il demonio di
Davies non ha nessuna forma soprannaturale, egli
appare nelle vesti di personaggi che rimangono esseri umani, reali e
diabolici: come il Prof. Parlabane
negli Angeli ribelli, o Liesl nella Trilogia
Deptford, o alcuni ancestri
dello stesso scrittore, il cui moralismo è spesso intriso di ironia.
Nel romanzo Murther [sic] & Walking Spirits / Assassinio
e Spiriti Ambulanti (1991), il protagonista subito all'inizio viene assassinato, ma il suo spirito sopravvive
e assiste a quello che succede: la moglie e l'amante nudi colti in
flagrante che si occupano del suo cadavere; poi il suo funerale, l'omelia,
ecc. In questo romanzo lo scrittore rintraccia e descrive i propri ancestri, alcuni dei quali absolute
demons. Uno di questi aveva una moglie
malata di Alzheimer's e
praticamente egli la uccide, in un modo tragicomico. Lo stesso scrittore in una
lettera del 12 febbraio 1990 a Birgitta Heyman
racconta il fatto: la moglie ammalata era molto golosa, e allora il marito
corre avanti e dal marciapiedi di fronte
attraverso la strada chiama la moglie, mostrandole una scatola di cioccolatini:
"Vieni, Annie..." e
quella rimbambita (dotty) si butta
attraverso la strada, dove viene investita e uccisa. Si vede che il diavolo
oltre ad essere tremendo è anche faceto, quando uccide la sua vittima:
"Vieni Annie, vieni qui
Annie a mangiare i cioccolatini!" (R.Davies, For your eye alone. Letters 1976-1996).
La magia dei
sortilegi si trova ne Gli Angeli
ribelli (1981), quando la zingara Laoutaro legge
il destino nei tarocchi e scatena la tremenda maledizione delle forze occulte.
Vanno pure ricordate le deliziose storielle di fantasmi che lo scrittore
raccontava ogni anno alla tradizionale festa di Natale al Massey College dell'Università di Toronto, racconti
pubblicati poi nella raccolta High Spirits / Eccelsi
Fantasmi o Allegria (1982).
Esamineremo la
magia di Robertson Davies
particolarmente nella Deptford Trilogy, soprattutto nell'ultimo dei tre romanzi World
of Wonders / Il Mondo delle Meraviglie (1975).
Prenderemo pure in esame due conferenze dello scrittore: The
Novelist and Magic / Letteratura e
Magia dell' 8 novembre 1989 all'Università di Toronto;
e World of Wonders del 14
e 19 giugno 1992, all'Avon Theatre
(entrambe nella raccolta postuma R. Davies, The Merry Heart. Selections
1980-1995, Penguin
Canada, 1996).
* * *
Robertson Davies dà due
definizioni della magia. In The Novelist and
Magic egli inizia col confrontare la magia con la scienza. Se
quest'ultima è "lo studio sistematico della natura" come è stata definita, egli si chiede:
"...cos'è dunque la magia?" e risponde: "Una possibile
definizione è che la magia sia un tentativo di controllare la
natura." Così nella favola della bella addormentata
nel bosco, la fanciulla è sotto il controllo del sortilegio
della strega. Gli indiani, con la loro Rain
Dance, la danza propiziatrice della pioggia, intendono controllare la
natura. Anche le preghiere mirano allo stesso scopo.
Tanti maghi, fattucchiere, chiaroveggenti e stregoni promettono di scongiurare pericoli futuri, di controllare la natura e il
destino della gente. Ma la credulità della gente non va derisa, dice l'autore, va compresa. C'è nell'animo dell'uomo il bisogno di
credere nella magia.
Questa
constatazione porta lo scrittore a una seconda
definizione della magia. La magia è la stessa religiosità dell'uomo. Lo
scrittore crede nella magia della letteratura, si dichiara
egli stesso moralista e religioso. Il termine "religione"
ha due accezioni: una che deriva dal termine latino religare,
che significa legare, connettere, aderire e quindi soggiogare a un corpo di regole e credenze religiose. L'altra accezione
preferita da Davies deriva da relegere,
che significa "considerare, ponderare, esaminare", che
implica un libero esame di ogni sorta di esperienze personali di vita.
La magia di R.
Davies è quindi lo stupore del meraviglioso, il
fascino dell'ignoto, e la rivelazione di verità occulte. In una parola, si può dire che la sua magia è tutta
espressa nella parola psicologia, in senso etimologico, cioè lo
studio dell'anima, che si scopre e si rivela. È notevole l'influenza
affascinante su di lui di Freud e
particolarmente di C. G. Jung, che scopre nell'uomo il Male come entità autonoma
contrapposta a Dio. Entrambi il Bene e il Male, Dio e il Demonio
sono le Forze drammatiche che accendono la fantasia di Davies,
ma in un senso completamente umano, niente affatto
"soprannaturale". Il realismo psicologico è la magia
del nostro autore. Esamineremo più avanti il suo stile narrativo che convoglia
la magia. Intanto va detto che questa conferenza The Novelist and Magic è una esposizione
brillante, intelligente e arguta, colta e faceta, con brevi
analisi e vari riferimenti stringenti: Freud e Jung, Dickens and Huxley, Origene e gli Gnostici, Solzhenitssyn
e Tolstoi e Shakespeare e Ibsen e
Joyce, eccetera.
La Deptford Trilogy
(che comprende Fifth Business del
1970; The Manticore del 1972 ; e World of Wonders /
Il Mondo delle Meraviglie del 1975) è stata commentata dallo stesso autore
nella conferenza World of Wonders. Ci sono tre livelli di lettura nel romanzo, egli asserisce: una storia
per i semplici lettori; una parabola per i più saggi; e una diretta
rivelazione di realtà che "il lettore assimila nel suo
essere".
La storia
della Trilogia inizia con un evento che si rivelerà di grande importanza
nella vita dei protagonisti. Accade che due ragazzi di dieci anni giocano
insieme, poi litigano e uno di loro, Boy Staunton,
lancia all'altro, Dunstan Ramsey,
una palla di neve con dentro un sasso. Dunstan
si scansa e la palla colpisce alla testa Mary Dempster,
che rimane lesa ed è indotta a un parto prematuro
di ottanta giorni, da cui nasce un infante chiamato Paul.
Sessant'anni dopo, Boy viene
trovato morto, annegato dentro la sua auto finita nel lago e - particolare
orrendo - viene trovato serrato nella sua bocca lo stesso sasso che
egli aveva lanciato nascosto nella palla di neve. Chi lo aveva ucciso? Era
stato un suicidio? Perché questa morte?
Questa è la
storia essenziale della Trilogia. E qual è la parabola
di questa storia? Qual è la rivelazione di cui parla l'autore? La
parabola consiste di verità implicite
nella storia del romanzo. Ci sono tante verità umane fondamentali, antiche
quanto l'umanità stessa, come quelle di tanti proverbi o quelle bibliche, per
esempio: "L'uomo raccoglie quello che semina", o "Il
cuore dell'uomo immagina il male fin dall'inizio", "La scrofa
torna sempre al pantano", "Come il cane ritorna al suo vomito, così
il pazzo torna alla sua follia", "La bocca del pazzo è la sua
distruzione, e le sue labbra sono la trappola della sua anima", "La
morte è la ricompensa del peccato", ecc.
La magia della
letteratura avviene quando lo scrittore intuisce, scopre, descrive e rivela il
mistero della vita, le ragioni e le verità psicologiche più intime e
oscure delle esperienze umane. Dal profondo dell'inconscio del nostro
animo emergono illuminate verità orride. Jung influì molto su Davies
asserendo che il Male è un elemento congenito
presente nell'uomo, non una mera privatio
boni o assenza del Bene. Ma
emergono anche verità sublimi, come nel Sogno di una notte di mezza estate
di Shakespeare, dove si trova, secondo le parole di G. K. Chesterton
ricordate da Davies, il misticismo della felicità.
Ci sono dunque esperienze e verità di vita orride e anche sublimi,
coesistono nell'animo Dioniso e Apollo, il Male e il Bene, il
Diavolo e Dio, insomma opposti che vengono rivelati magicamente nella
letteratura.
Torniamo alla
storia della Trilogia. I tre personaggi principali conquistano nella loro
vita fama e successo, ciascuno a modo suo. L'ambizioso Boy Staunton (presente nel primo e nel terzo volume della
Trilogia) diventa un grande imprenditore, ricchissimo, ha fascino e belle
maniere, conquista le donne, ha riconoscimenti
politici e alla fine viene perfino nominato Luogotenente-Governatore
dell'Ontario. Dunstan Ramsey
(principale personaggio del primo volume), diventa un eroe decorato della prima
Guerra Mondiale, poi un emerito professore e un famoso agiografo
autore di diversi libri di santi. Infine Paul
Dempster, che assumerà diversi nomi nelle varie fasi
della sua vita, protagonista del terzo volume World of Wonders,
diventa ultimamente il Magnus Eisengrim,
il più famoso e celebrato mago, prestigiatore e illusionista del mondo.
La misteriosa forza che lega insieme questi tre
personaggi nasce da quel lontano evento o cattiva azione di Boy
che lanciò quel sasso che genererà come un maleficio su di loro. Tutti
e tre sono colpevoli. Boy per aver lanciato il
sasso nascosto nella palla di neve. Dunstan
per essersi scansato, esponendo la povera Mary a
essere colpita e lesa alla testa. Paul che, costretto
a nascere prematuro e così a perdere "ottanta giorni di vita in
Paradiso" ossia nel grembo materno, amato e protetto, avrebbe nutrito
rancore e sentimenti di vendetta verso Boy.
La parabola
della storia è la coscienza che ogni azione è sempre carica di conseguenze di
cui siamo responsabili. Una nostra azione è come un sasso nell'acqua che si increspa e genera onde di estesi risultati. Come avvenne
con il Big Bang originario. Si illumina una
verità che suona come una legge del nostro destino: "L'uomo raccoglie quel
che semina" o "La morte è la ricompensa del nostro peccato"
e altre simili massime. Il nostro destino è carico di magia.
Circa la diretta
rivelazione di realtà che, secondo Davies, è la dimensione più alta o più profonda del romanzo,
l'autore indica quel personaggio che fa sempre pensare all'incarnazione del
Diavolo, cioè Liesl. Ella
è l'autocrate che finanzia lo spettacolo teatrale "Soirée of Illusions" di
cui Paul, alias Magnus Eisengrim, è la massima stella. Ella
ha un aspetto mostruoso, a causa di una malattia che l'aveva deformata, con
mani e piedi enormi, una grande spropositata mascella e un cranio ingrossato
con una protuberanza nella fronte. Liesl aveva
assunto anche il nome teatrale di Liesl Vitzlipützli, uno dei diavoli al servizio del grande mago Doctor Faustus. Era
intelligente e colta, spregiudicata con vari amanti di entrambi
i sessi, e aveva anche una dolce voce suadente. Ella
seduce il povero Dunstan, che fino all'età di
cinquant'anni aveva tenuto sempre sotto controllo le sue passioni,
particolarmente il sesso. Quello che adesso gli era successo a letto con Leisl, era una specie di liberazione dalle sue
repressioni, una conoscenza delle forze segrete della sua natura. In altre
parole, come lo scrittore suole dire, "aveva stretto la mano col
diavolo". Questo non è male, egli ha conosciuto se stesso, sente un
arricchimento, non una dannazione, ma una conquista.
Infine,
dobbiamo parlare dello stile narrativo che convoglia la magia. Lasciamo parlare
lo stesso Davies. Egli si qualifica un Manierista, come ritiene che siano pure Rabelais e James Joyce. Il suo quadro preferito del
Manierismo è L'Allegoria dell'Amore del Bronzino che si trova
alla National Gallery di
Londra. Riproduciamo qui il commento dell'autore sul Bronzino che traggo
dalla conferenza World of Wonders:
"Quando io guardo l'Allegoria dell'Amore - scrive Davies - io vedo non solo un dipinto di una trafiggente bellezza, ma una massa di idee, suggestioni, avvertimenti, e facezie; e non so come possa fare uno ad avere tutto quanto questo in un dipinto, se non è un Manierista. Una delle figure della composizione si chiama Frode - Frode, Inganno, Doppiezza, Tradimento. È la figura di una fanciulla di una delicata bellezza, che porge un favo che ha in mano; ma solo quando guardi più da vicino scorgi che ella ha le zampe e gli artigli di un leone, e la coda di un drago con una freccia all'estremità [....Bronzino] dice tante cose - molto più di quanto è possibile riferire adesso. Egli dice alla figura centrale, che è Venere: "Sta' attenta; quel giovane che stai baciando tanto voluttuosamente è tuo figlio." Egli ci mostra la Gelosia rabbiosa. Ci mostra il Vecchio Tempo e la figlia Verità, che rimuovono la tenda per rivelare ciò che il mondo vorrebbe tenere segreto. E Bronzino non avrebbe potuto mostrarci tutte queste cose, se non fosse stato un Manierista, libero da ogni catena di una fotografica realtà." (trad. mia)
Conclusione
Tutta la
letteratura è una magia, come prodotto della fantasia dell'artista. Anche le religioni hanno tutte una propria
"magia", con i loro miracoli e i loro demoni. La
differenza è che la magia della letteratura è percepita come una finzione
della realtà (fiction), anche se talora più vera della stessa
realtà; mente la "magia" della religione è vista sempre come una
realtà metafisica. L'apparizione della Madonna a Lourdes è per i fedeli un
miracolo e non una magia o illusoria finzione. Nella letteratura
canadese c'è una varietà di magie. Tuttavia c'è una caratteristica comune, cioè il distacco dalla realtà
"fotografica" come dice Davies. In questo
scrittore c'è insieme realismo e magia. Il suo è un originale,
misterioso, magico realismo religioso senza metafisica. È un magico
realismo psicologico, con una buona dose di ironia e
di brillante manierismo.
Bibliografia
DAVIES, Robertson,
- Fifth Business
(1970), Penguin Book
- The Manticore (1972), Penguin Book
- World of
Wonders (1975), Penguin Book
- The Rebel Angels
(1981), Penguin Book
- High Spirits
(1982), Penguin Book
- Murther & Walking Spirits (1991), Penguin Book
- The Merry
Heart: Selections 1980-1995 (1996), Penguin Book
- Four Your Eye
Alone, Letters 1976-1996 (1999), McClelland &
Steward,
- The Novelist and Magic / Letteratura e Magia,
conferenza dell' 8 novembre 1989 all'Università
di Toronto,
in R. Davies, The Merry Heart. Selections 1980-1995, Penguin
Canada, 1996).
- World
of Wonders conferenza del 14
e 19 giugno 1992, all'Avon Theatre,
ibidem.