Francesca Schembri / Gil Fagiani
FRANCESCA SCHEMBRI
Francesca Schembri was born in
Francesca Schembri è nata in Sicilia e cresciuta in Venezuela. È drammaturga, poeta,
regista teatrale, insegnante, madre e moglie. La scrittura creativa di
Francesca è apprezzata in Nord America e in Germania. Varie
sue opere – poesie, commedie e racconti
- sono state pubblicate in The best Poets of the Nineties (Library of
Poets, 1999), Spatkles in the Sand, (Library of Poets, 1998), Ritrovarsi
(Soleil Publishing, 1997), Curaggia (Women’s Press, 1998), e The
Dynamics of Cultural Exchange (Cusimano, 2002). Particolare successo ha
riscosso la commedia a sfondo italo-canadese “Tutti a tavola,” premiata ed
acclamata dalla critica e dal pubblico sia in Canada che in Italia.*
[tra parentesi traduzione di Egidio Marchese]
Mom, whether you like it or not,
I am going out tonight.
[Mamma, ti piaccia o no,
stanotte io vado fuori]
No figlia - non t’arrischiare,
Di tuo padre ti vuoi fa’ ammazzare?
Mom, I am not a baby anymore
And he soon has to know
He ought to let me go.
[Mamma, non son più una bambina
deve rendersene conto
e dovrà lasciarmi andare]
Figlia, ti dà volta il cervello?
Finire vuoi in un bordello?
Stai muta! You crazy – vai a lavorare,
Stasera se ne può parlare.
No mother, you don’t understand,
We’re not in
Girls here go out and date
With their male candidates.
[No mamma, tu non capisci
non siamo più in Italia
Le ragazze qui vanno fuori e
amoreggiano
coi loro ragazzi candidati.]
Zitta, sei ancora una bambina
E vuoi giocare a signorina.
Mom, I’m twenty and in love…
[Mamma, ho vent’anni e sono innamorata...]
Zitta… shut uppi si sa poi la voce!
Sarà questo ’no bamb’... no spiantato,
Nun s’è neppure avvicinato!
Mother you can’t communicate
He’s ’nglese! He ’snt ‘uno di noi.’
We don’t want be married.
[Mamma tu non puoi comunicare
Lui è inglese! Non è uno di noi.
Non vogliamo sposarci.]
Figlia, che disgrazia!
Mi vuoi fare cadere
Ammalata?
Mom, you can’t stop me,
I am going with him tonight.
[Mamma, non mi puoi fermare,
andrò con lui stanotte.]
Oh figlia, che rovina,
Meglio tu ’nu torni viva!
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Gil Fagiani has published assays and
book reviews on Italian and Italian American issue in such journals as Lo
stato delle cose, VIA – Voices in Italian Americana, Differentia,
The Italian American Review, and Forum Italicum. He co-hosts the
monthly open reading of the Italian American Writers’ Association at the
Cornelia Street Café. In 2004, his poetry chapbook “Crossing
Gil
Fagiani ha pubblicato saggi e recensioni su argomenti italiani
e italoamericani in riviste come Lo stato delle cose, VIA – Voices in
Italian Americana, Differentia, The Italian American Review, and
Forum Italicum. È co-ospite alla mensile "lettura
aperta" dell'Associazione
di Scrittori Italoamericani al Cornelia Street Cafè. Nel 2004 il suo 'chapbook' o libretto “Crossing 116th
Street: A Blanquito in El Barrio,” fu pubblicato in Skidrow
Penthouse. Nel 2005, “Rooks,” a 'chapbook' inspirato dai quattro
anni al Pennsylvania Military College fu pubblicato da Rain Mountain
Press, e vinse il riconoscimento di “Honorable Mention” for i
suoi premi di Allen Ginsberg Poetry Awards, e il Premio Bordighera.
Quest'anno (2006) la traduzione di Gil di nove poesie di Cesare Fagiani scritti
in dialetto abruzzese sono stati pubblicati nel primo numero di The
Journal of Italian Translation, a cura di Luigi Bonaffini. Gil ha
lavorato nel campo dell'assistenza sociale e delle malattie mentali per 40
anni, ad è direttore del programma di cura residenziale degli alcolizzati e
tossicodipendenti situato al centro di Brooklyn. Gil’s mother was born in Capo
d’Orlando, Sicily, Italy.
(segue sotto la versione italiana del
testo)
It was after the war
and the bread was bad.
With little wheat to work with
the bakeries
in Capo d’Orlando
stretched out what they had
by adding sassi
in polvere--powdered stones
to the loaves they baked.
Only Raffaella held out
using grano
puro
to make bread that tasted like bread
instead of cardboard and dust.
Unwilling to see people starve
she’d already given out
too much bread on credit
during the war
so that the high prices
she paid for pure wheat
caused the store to go under
just as her son Nino
returned from Egypt
after five years in an English prison.
He was to have run the store
but instead the ruined store
ran him out of the country
and into a crowded tenement
with his sister and brother-in-law
in the North Bronx.
La Mattanza
From the thirteenth century
until the waning years
of the second millennium
la mattanza--the annual tuna kill--
had been a great and gruesome
Sicilian ritual.
In early spring
schools of tuna
entered the Mediterranean
and were met by groups
of open fishing boats
led by a rais--
Arabic for commander.
Under the sea
fishermen placed a labyrinth of nets
that tuna entered
passing through a series of chambers
until they reached the fourth chamber
la Camera della Morte.
When the Death Chamber was full
it was raised by pulleys
and fishermen would set upon
the penned tuna
hurling spears and harpoons
until the sea turned a shade of red
so dark it looked black.
Now in Favignana
enterprising businessmen
have turned la
mattanza
into uno spettacolo
come il cinema
charging locals 10,000 lire
tourists 20,000 lire
and for a ringside seat
of the massacre
50,000 lire.
Sicilians say
everything in America is bigger:
buildings
streets
bars
cars
food portions
even people’s backsides.
But in an outdoor market
in the 10,000 abitanti town
of Capo d’Orlando
there are six-foot zucchinis
yellow peppers
the size of footballs
and lemons
--that if they fell on your head--
could cause a concussion.
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(traduzione
di Fagiani-Marchese)
Pane cattivo
Era dopo la
guerra
e il pane era cattivo.
Con poco grano da lavorare
i panettieri
a capo d'Orlando
allungavano quel che avevano
aggiungendo sassi in polvere
ai pani che cuocevano al forno.
Solo Raffaella resisteva
usando grano puro
per fare il pane col sapore di pane
invece di cartone e polvere.
Non volendo vedere la gente morire di fame
aveva già distribuito
tanto pane a credito
durante la guerra
che i prezzi alti
che pagava per il grano puro
fecero fallire il negozio
proprio quando suo figlio Nino
era tornato dall'Egitto
dopo cinque anni in una prigione inglese.
Lui doveva gestire il negozio
ma invece il negozio fallito
lo costrinse a lasciare il paese
e prendere un appartamento affollato in affitto
con sua sorella e suo cognato
nel North Bronx.
La mattanza
Dal secolo
tredicesimo
fino agli anni decadenti
del secondo millennio
la mattanza - la strage annuale di tonno
è stato un grande e orrendo
rituale siciliano.
Al principio della primavera
banchi di tonno
entrano nel Mediterraneo
e vengono affrontati da gruppi
di barche aperte da pesca
guidate da un rais
-- voce araba per comandante.
Sotto il mare
i pescatori piazzano un labirinto di reti
dove entrano i tonni
passando per una serie di sezioni
fino a giungere alla quarta sezione
‘la Camera della Morte.’
Quando la Camera della Morte è piena
viene innalzata con le pulegge
e i pescatori attaccano
il tonno rinchiuso
gettando le lance e i ramponi
finché il mare diventa un'ombra di rosso
così scuro che appare nera.
Adesso a Favignana
uomini d'affari intraprendenti
hanno transformato la mattanza
in uno spettacolo
come il cinema
facendo pagare alla gente della zona 10,000 lire
turisti 20,000 lire
e per un posto di prima fila
al massacro
50,000 lire.
La grandezza in Sicilia
I siciliani
dicono
che tutto in America è più grande:
gli edifici
le strade
i bar
le macchine
le porzioni di cibo
anche i deretani della gente.
Ma in un mercato all'aperto
nel paese di 10,000 abitanti
di Capo d'Orlando
ci sono zucchine di due metri
peperoni gialli
grandi come palloni
e i limoni
-- che se cadessero sulla testa --
potrebbero causare un trauma cerebrale.
1 settembre
2006
LETTERATURA
CANADESE E ALTRE CULTURE